Un mese è passato dall’ultimo articolo su Carel Industries, ma nulla sembra essere cambiato. Le quotazioni, infatti, sono ancora in bilico con lo scenario ribassista più probabile rispetto a quello rialzista.
Vale, quindi, ancora la domanda che ci siamo posti all’epoca. Cosa fare con azioni che potrebbero essere vicine a un livello di inversione? Sicuramente non buttarsi a capofitto sul titolo, ma studiarlo e individuare i livelli chiave oltre i quali l’inversione di tendenza ne uscirebbe rafforzata. In casi come questi l’analisi grafica potrebbe offrire un valido supporto.
Il rendimento del dividendo e la valutazione
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Le azioni Carel Industries risultano essere sopravvalutate qualunque sia l’indicatore utilizzato. Ad esempio, il rapporto prezzo/utili (PE) di Carel Industries è pari a circa 33,4x a fronte di un valore medio del settore di riferimento pari a 31,9x. Inoltre, sulla base delle quotazioni attuali, la società ha un livello di valutazione particolarmente elevato in termini di “enterprise value”. Infine, con un valore aziendale stimato di 4 volte il fatturato dell’esercizio in corso, la società sembra avere una forte valorizzazione.
Neanche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, sostiene il titolo con una sopravvalutazione superiore al 100%.
Altro aspetto non molto positivo è il rendimento del dividendo che sicuramente non invoglia all’acquisto del titolo. La società, infatti, distribuisce un dividendo molto piccolo con un rendimento dell’ordine dello 0,75%. Tra le società con capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro solo 18 titoli su 93 hanno un rendimento del dividendo inferiore all’1%. Tra queste ricordiamo Reply di cui ci siamo occupati di recente.
Siamo, quindi, in presenza di azioni sopravvalutate e senza dividendo.
Azioni sopravvalutate e senza dividendo: cosa attendersi secondo l’analisi grafica?
Le azioni Carel Industries (MIL:CRL) hanno chiuso la seduta del 17 ottobre a 19,28 euro, in rialzo dell’1,15% rispetto alla seduta precedente.
Come si vede dal grafico, da oltre un mese le quotazioni si stanno appoggiando al supporto in area 18,58 euro con la tendenza in corso ribassista (linea tratteggiata). La mancata tenuta di questo supporto potrebbe aprire le porte a una discesa fino all’obiettivo successivo in area 15,91 euro. La massima estensione, poi, potrebbe andare a collocarsi in area 13,24 euro.
I rialzisti, invece, potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 19,85 euro. In questo caso la proiezione rialzista (linea tratteggiata) potrebbe prendere forza e spingere le quotazioni verso gli obiettivi indicati in figura.