Nel settore delle vendite al dettaglio c’è un titolo che nell’ultimo anno è stato il migliore con una performance di oltre il 30%. Gli ultimi tre mesi, però, sono stati molto particolari con le azioni indecise se partire al rialzo o affondare al ribasso. Stiamo parlando di OVS che ha avuto un fortissimo balzo in avanti a inizio febbraio quando ha guadagnato il 14% in una singola seduta con un rialzo dei volumi di oltre il 1000%. Cosa potrebbe accadere nelle prossime settimane?
Azioni indecise se partire al rialzo o affondare al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo OVS (MILOVS) ha chiuso la seduta del 10 marzo a quota 2,516 euro, in ribasso dell’1,56% rispetto alla seduta precedente.
Come si vede dal grafico, la tendenza in corso è ribassista, ma le quotazioni hanno trovato un ottimo supporto in area 2,484 €. Quanto accadrà in futuro dipenderà da cosa succederà in corrispondenza di questo livello.
La sua tenuta potrebbe favorire una ripartenza al rialzo che verrebbe confermata da una chiusura giornaliera superiore a 2,596 €. La sua rottura, invece, potrebbe fare scattare un’accelerazione ribassista verso gli obiettivi indicati in figura.
La valutazione del titolo
Il titolo OVS presenta interessanti valutazioni in termini dei multipli di mercato se confrontati con quelli dei suoi competitors all’interno dello stesso settore. Ad esempio, il rapporto tra prezzo e utili e pari a 13,41x ben al di sotto della media del settore di riferimento. Anche il rapporto tra valore di impresa ed EBITDA è molto interessante essendo inferiore alla media. Di particolare interesse, poi, c’è il rapporto tra prezzo e fatturato. Non solo, infatti, è inferiore alla media del settore, ma essendo pari a 0,5x è anche basso in assoluto.
Dal punto di vista del bilancio abbiamo utilizzato due indicatori per dare una stima della situazione finanziaria di OVS. L’indice di liquidità è pari a 0,99 in perfetto equilibrio. Il debito netto, invece, è abbastanza elevato essendo pari a 1,44, tra i più elevati nel settore di riferimento.
Secondo le indicazioni degli analisti, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 25% circa.
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