Quante sono le azioni a Piazza Affari con capitalizzazione superiore ai 1.000 milioni di euro che abbiano un rendimento del dividendo superiore al 5%?
Allo stato attuale delle 71 società che soddisfano i requisiti di capitalizzazione, ben 23 hanno un dividendo superiore al 5%. Tra queste quelle ENI sono al secondo posto tra le azioni preferite dagli analisti. Secondo le raccomandazioni degli esperti, infatti, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione di circa il 45%. Inoltre, la dispersione tra le diverse indicazioni è molto contenuta, essendo pari a circa l’11%. Solo Stellantis, con una sottovalutazione di circa il 65%, secondo le raccomandazioni degli analisti sul prezzo obiettivo medio, fa meglio di ENI.
Secondo, poi, l’analisi grafica, quelle ENI sono azioni con ricco dividendo sul punto di ripartire al rialzo. Di questo, però, ci occuperemo nella prossima sezione.
Continuiamo, adesso, l’analisi del titolo ENI esplorando gli indicatori legati ai suoi fondamentali.
Se si confronta il rapporto tra prezzo e utili di ENI con i competitor europei del settore Gas&Oil si scopre che il titolo italiano è sottovalutato di circa il 50%. Sottovalutazione che cresce al 70% se si considera il rapporto tra prezzo e fatturato. Inoltre va osservato che questo rapporto è pari a 0,4, un livello basso in assoluto.
Azioni con ricco dividendo sul punto di ripartire al rialzo: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo ENI (MILENI) ha chiuso la seduta del 22 settembre a quota 11,34 euro, invariato rispetto alla seduta precedente.
Come si vede dal grafico, le quotazioni di ENI sono impostate al ribasso, ma al momento sono sostenute dal supporto in area 11,058 euro (I obiettivo di prezzo). Qualora questo supporto dovesse tenere anche nelle prossime sedute, potrebbero aumentare le chance di vedere una ripartenza al rialzo. Ripartenza che potrebbe diventare qualcosa di duraturo nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 11,46 euro. In questo caso lo scenario rappresentato in figura dalla linea tratteggiata potrebbe diventare molto probabile.
La rottura del supporto, invece, potrebbe spingere le quotazioni verso area 10 euro, prima, e area 9 euro, poi.
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