Per chi non ha molto tempo da dedicare ai mercati azionari una possibilità potrebbe essere quella di affidarsi a titoli che hanno dimostrato nel corso degli anni di essere più forti dell’indice di riferimento nazionale. C’è, però, da puntualizzare una cosa. Scegliere azioni che storicamente fanno meglio del mercato non vuol dire garanzia di successo. Innanzitutto perché investire in azioni si porta dietro un rischio implicito legato alla possibilità, remota quanto si vuole, che l’azienda cui fanno capo le azioni possa fallire. In generale, quindi, sarebbe preferibile investire sugli indici azionari che possono andare incontro a brutti ribassi, ma non possono lasciare a mani vuote l’investitore.
Qualora l’indice dovesse andare incontro a violenti ribassi bisogna avere solo pazienza e sapere che nel lungo periodo, almeno un decennio, l’investimento sarà recuperato con una probabilità di oltre il 90%.
A Piazza Affari tra le azioni che storicamente fanno meglio del mercato troviamo Amplifon. Per una valutazione dettagliata sulla base dei fondamentali rimandiamo a un articolo precedente. In questa sede si ricorda solo quella che è l’opinione degli analisti. Secondo, poi, quanto riportato sulle riviste specializzate, il consenso medio è mantenere con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di circa il 33%.
Azioni che storicamente fanno meglio del mercato: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Amplifon (MIL:AMP) ha chiuso la seduta del 27 settembre a quota 26,64 euro, in rialzo del 3,86% rispetto alla seduta precedente.
La forza di questo titolo azionario è chiaramente visibile nel grafico sottostante. In un periodo in cui gli indici mondiali sono tutti impostati al ribasso, le quotazioni di Amplifon sono impostate al rialzo e, proprio alla chiusura del 27 settembre, hanno rotto al rialzo l’importantissima resistenza in area 26,14 euro (I obiettivo di prezzo). A questo punto il rialzo potrebbe continuare verso gli altri obiettivi indicati in figura.
Qualora, invece, il supporto non dovesse reggere, allora si potrebbe assistere a un’inversione ribassista con possibile obiettivo in area 20 euro.
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