Delle vicissitudini del settore salute abbiamo avuto spesso modo di scrivere. Da inizio anno, infatti, l’indice FTSE Italia All-Share Health Care è in territorio negativo trascinato al ribasso da big come Diasorin e Amplifon. La performance di questo settore da inizio anno è negativa per il 3,9%. In una sorta di rotazione tra chi tira il ribasso, la seduta del 1 febbraio ha visto Il titolo Recordati registrare la peggiore performance con un ribasso di oltre il 2,5%. L’aspetto interessante, però, è il forte aumento dei volumi che ha accompagnato il ribasso. Le prossime sedute saranno decisive per capire da che parte si potrebbe dirigere il titolo.
Azioni che scendono con volumi in forte aumento: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Recordati (MIL:REC) ha chiuso la seduta del 1 febbraio a quota 39,11 euro, in ribasso del 2,54% rispetto alla seduta precedente.
Dopo l’incrocio ribassista di lunedì 30 gennaio, le quotazioni hanno accelerato al ribasso perdendo oltre il 5% nelle due successive sedute. A preoccupare gli investitori, poi, è l’importante aumento dei volumi che ha accompagnato il ribasso.
Azioni che scendono con volumi in forte aumento, quindi, non fanno intravedere segnali di ripresa e il titolo potrebbe essere diretto verso area 37,87 €. La mancata tenuta di questo supporto potrebbe favorire un ulteriore affondo del titolo verso area 33 €, prima, e area 29 €, poi.
Solo una decisa chiusura superiore a 42 €, accompagnata da un aumento dei volumi, potrebbe dare la tanto attesa svolta rialzista.
La valutazioni del titolo attraverso i multipli di mercato e le raccomandazioni degli analisti
Le azioni Recordati presentano una valutazione contraddittoria che dipende dall’indicatore utilizzato. Ad esempio, per il rapporto prezzo su utili, le azioni Recordati sono in linea rispetto alla media del settore italiano. Anzi sono leggermente sottovalutate. Il rapporto tra prezzo e fatturato della società, poi, con un valore di 4,6x la colloca tra le aziende più costose su scala mondiale oltre che esprime un sopravvalutazione del 50%. Anche il Price to Book ratio esprime una sopravvalutazione di circa il 40%.
Il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sopravvalutazione di circa il 3,5%.
Secondo quanto riportato sulla stampa specializzata, poi, per gli analisti il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 16% rispetto alle attuali quotazioni.