Sono ben 14 mesi consecutivi che le azioni MFE B chiudono al ribasso. Una sequenza così prolungata di barre ribassiste ha pochi eguali nella storia della Borsa italiana. Non deve sorprendere, quindi, che il titolo abbia recentemente aggiornato i suoi minimi storici. Dopo il classico ribasso del gatto morto seguito al nuovo minimo storico, queste sono azioni che potrebbero presto aggiornare i minimi storici.
Il quadro tecnico, infatti, è così deteriorato che, come vedremo nella sezione riservata all’analisi grafica, potrebbero esserci tutti i presupposti per una continuazione ribassista.
Eppure l’analisi fondamentale vede un titolo molto sottovalutato con ampi margini di apprezzamento rispetto ai livelli attuali. Ad esempio, il rapporto tra prezzo e utili esprime una sottovalutazione di circa il 40%. Il rapporto prezzo su fatturato e il Price to Book ratio, invece, esprimono una sottovalutazione del 50% e del 60%, rispettivamente. Questo livello di sottovalutazione è confermato anche dal fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow.
Molto interessante, poi, sono le raccomandazioni degli analisti. Se si guardasse solo al prezzo obiettivo medio, calcolato considerando gli 11 analisti che coprono il titolo, si otterrebbe una sottovalutazione media superiore al 40%. Se, però, si guarda alla dispersione tra le diverse raccomandazioni si scopre che queste ultime sono molto diverse tra di loro. La dispersione, infatti, è superiore al 30%.
Un altro buon motivo per puntare sul titolo viene dal rendimento del dividendo che è superiore al 10%. Con MFE B, quindi, investire in Borsa a caccia di dividendi potrebbe essere una buona opportunità.
Secondo l’analisi grafica queste sono azioni che potrebbero presto aggiornare i minimi storici
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Le azioni MFE B (MIL:MFEB) hanno chiuso la seduta dell’11 ottobre a quota 0,4286 euro, in ribasso dell’1,34% rispetto alla seduta precedente.
Nell’ultimo anno il titolo ha perso oltre l’80% facendo meglio solo di Saipem. Allo stato attuale la tendenza di breve è ribassista e punta all’obiettivo più probabile in area 0,4008 euro (I obiettivo di prezzo). Una chiusura giornaliera inferiore a questo livello potrebbe aprire le porte a una nuova accelerazione ribassista il cui obiettivo passa per area 0,3184 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 0,236 euro (III obiettivo di prezzo).
I rialzisti potrebbe riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 0,4517 euro. In questo caso potrebbe essere ipotizzabile un ritorno in area 0,6 euro.