In un precedente articolo abbiamo discusso i 3 consigli per far fruttare i soldi con titoli come Ferrari. Il primo è sicuramente quello di avere pazienza e aspettare che si creino le condizioni grafiche per una partenza al rialzo. Il secondo è quello di verificare la valutazione attraverso l’analisi fondamentale. Il terzo è quello di monitorare con attenzione i livelli chiave secondo l’analisi grafica.
Con riferimento al terzo punto, possiamo dire di essere in presenza di azioni appoggiate a supporti importanti che potrebbero accelerare al ribasso nel corso delle prossime sedute.
Le indicazioni dell’analisi grafica per azioni appoggiate a supporti importanti
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Il titolo Ferrari (MIL:RACE) ha chiuso la seduta del 10 ottobre in ribasso dell’1,00%, a quota 187,75 euro, rispetto alla seduta precedente.
La tendenza in corso è ribassista con le azioni appoggiate a supporti importanti. Come si vede dal grafico, infatti, area 188 euro sta frenando la discesa del titolo. Una chiusura giornaliera inferiore a questo livello spingerebbe il titolo verso il I obiettivo di prezzo in area 182.45 euro. Una chiusura giornaliera sotto questo livello, poi, potrebbe aprire a un’accelerazione ribassista verso area 167,85 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi verso area 153.25 euro (III obiettivo di prezzo).
I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 191,47 euro. In questo caso potrebbe essere molto probabile un ritorno verso i massimi in area 200 euro.
Il titolo visto attraverso la lente dell’analisi fondamentale
Da sempre il titolo Ferrari è risultato essere sopravvalutato secondo l’analisi fondamentale. Ciò non gli ha impedito di guadagnare oltre l’800% nei suoi primi cinque anni di quotazione a Piazza Affari. Se si guarda alla performance annuale notiamo che fatta eccezione per il 2018, quando il titolo ha chiuso invariato, fino al 2021 tutti gli anni sono sempre stati chiusi ampiamente al rialzo. Ad oggi, invece, il 2022 è stato il peggiore della storia.
Nonostante la sopravvalutazione, a sostegno del titolo, però, c’è una situazione finanziaria molto solida. L’indice di liquidità (che misura la solidità della situazione finanziaria) infatti, è superiore a 3, un livello eccezionale che non ha eguali tra i titoli a elevata capitalizzazione. Inoltre, il rapporto tra debito e capitalizzazione è di poco superiore a 1.
Gli stessi analisti che coprono il titolo hanno un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 16% rispetto alle attuali quotazioni. Tuttavia, le indicazioni degli analisti sono molto diverse tra di loro con una dispersione del 19%.