I mercati azionari internazionali dopo un rialzo di oltre il 20% dai minimi dell’ottobre scorso ora potrebbero essere giunti su livelli dove iniziare un ritracciamento anche superiore al 10%.
Questa infatti è una settimana decisiva e dovrà confermare o meno la debolezza a cui si è assistito nelle ultime ore della seduta di contrattazione di venerdì. Si parte subito al ribasso, oppure il rialzo continuerà fino al prossimo setup rilevante del 25 marzo? Ora andremo a vedere delle azioni americane sottovalutate secondo gli analisti, prima però andremo a leggere i grafici del cambio euro dollaro e dollaro yen.
Due cross valutari che potrebbero andare al rialzo
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L’euro dollaro ha chiuso la scorsa settimana di contrattazione al prezzo di 1,0939. Da inizio anno ha segnato il minimo a 1,0695 e il massimo a 1,1054.
In area 1,10 passa una trend lìne fatta partire dai minimi del gennaio 2017 e poi marzo 2020. La rottura al rialzo di questo livello potrebbe spingere i prezzi verso 1,135 da dove passa la trend line fatta partire dai massimi del 2009 e che congiunge tutti i massimi su base mensile degli ultimi 15 anni.
Inversione ribassista solo sotto 1,0695.
Il dollaro yen ha chiuso la scorsa settimana di contrattazione al prezzo di 147,06. Da inizio anno ha segnato il minimo a 140,80 e il massimo a 150,89.
Per il momento il trend annuale sembra impostato al rialzo, anche se l’ultima settimana potrebbe aver fatto arrestare questo trend. Nuovi rialzi con chiusura settmanale superiore ai 150,60. Fino a quando non si formerà questo swing rialzista, il ribasso potrebbe continuare fino a 140/138,20 dove si incrociano due trend line dai massimi dell’ottobre del 2022 e i minimi del gennaio/marzo del 2023.
Azioni americane sottovalutate secondo gli analisti
Bank of America, ultimo prezzo a 35,6 dollari circa con raccomandazione* degli analisti Accumulate e target 37,82 per azione. Da inizio anno le azioni hanno segnato il minimo a 31,05 e il massimo a 36,13.
Al momento il POC annuale passa a 33,10 e quello dello scorso anno (Punto dove sono avvenuti la maggioranza degli scambi) passa in area 27,95. In base alla tecnica del Profilo volume, questi livelli ora potrebbero rappresentare supporto in caso si verificasse una discesa. Al momento, le labbra, denti e mascella dell’Alligator indicator su base settimanale sono orientate al rialzo, e i prezzi sembrano puntare verso area 40 (da dove passa una trend line fatta partire dai massimi del marzo 2018 e del dicembre 2019). Cosa accadrà da ora in poi?
Solo ritorni sotto 31,05 su base mensile potrebbero iniziare a incrinare la tendenza rialzista di lungo termine.
Citigroup, ultimo prezzo a 57,51 dollari circa con raccomandazione* degli analisti Accumulate e target 61,23 per azione. Da inizio anno le azioni hanno segnato il minimo a 339,65 e il massimo a 523,57.
Al momento il POC annuale e quello dello scorso anno (Punto dove sono avvenuti la maggioranza degli scambi) passa in area 466. In base alla tecnica del Profilo volume, questi livello ora potrebbe rappresentare supporto in caso si verificasse una discesa. Al momento, le labbra, denti e mascella dell’Alligator indicator su base mensile e trimestrale sono orientate al rialzi. Nei giorni scorsi però i prezzi hanno toccato milimetricamente la trend line che parte dai massimi toccati fra luglio e settembre 2021, quindi si è giunti a un momento nodale. Cosa accadrà da ora in poi?
Solo ritorni sotto 392 su base mensile potrebbero iniziare a incrinare la tendenza rialzista di lungo termine.
*Dati letti sul sito Marketscreener