Il lavoratore dipendente ha diritto di conoscere con un congruo preavviso il periodo di godimento delle ferie. Sicché, una volta presentata la richiesta al datore di lavoro, ci si chiede se ci sia un periodo massimo per ottenere risposta.
In via di principio, il lavoratore ha un diritto irrinunciabile alle ferie. Inoltre, ha anche il diritto di sapere, anticipatamente, quando gli verranno concesse. Ciò per essere messo in condizione di programmare il periodo di riposo.
Tuttavia, se il datore di lavoro non risponde alla richiesta, cosa fare? In particolare, avvicinandosi il periodo estivo ci interessa sapere entro quale lasso di tempo il datore di lavoro deve confermare le ferie richieste dal lavoratore. Ma vediamo cosa stabilisce la legge in proposito.
Entro quanto tempo il datore di lavoro deve confermare le ferie?
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Ebbene, alla domanda si deve rispondere che la legge non prevede tempi fissi da rispettare.
Tuttavia, il datore di lavoro deve agire secondo correttezza e buona fede. Quindi, il datore di lavoro dovrebbe rispondere nel più breve tempo possibile.
Il lavoratore, infatti, deve disporre di un tempo ragionevole per organizzare le sue ferie e poterne godere.
Termini per la concessione delle ferie
Abbiamo visto che, avvicinandosi il periodo estivo, ci interessa sapere entro quale lasso di tempo il datore di lavoro deve confermare le ferie richieste dal lavoratore. Il periodo di ferie viene stabilito in base ad una duplice esigenza: aziendale e personale del lavoratore.
Ne deriva che il lavoratore non può decidere da solo quando andare in ferie. Sulle modalità di richiesta, esse possono variare da un posto all’altro, in base alle prassi aziendali.
In definitiva, non esiste un periodo massimo per ottenere risposta alla richiesta di ferie. Tuttavia, in assenza di una prescrizione di legge sul punto, si può far riferimento o al contratto collettivo oppure alla prassi aziendale.