Il cavolo nero, chiamato anche “kale” o cavolo riccio, è entrato a far parte della cerchia di quelli che vengono definiti superfood. Per le sue caratteristiche organolettiche di antiossidante ricco di vitamine e sali minerali è stato rivalutato.
Da cibo povero legato alla tradizione contadina, si è ritrovato in testa alle classifiche dei cibi miracolosi e super nutrienti.
Il cavolo nero appartiene alle brassicaceae e si presenta con foglie verdi scuro allungate. La pianta può raggiungere anche le dimensioni di un metro ed è originaria delle zone costiere del Mediterraneo e dell’Atlantico.
Questa specie di cavolo è da sempre uno degli ingredienti fondamentali della cucina tradizionale toscana. La ricetta classica più rappresentativa e conosciuta è la ribollita. Questa zuppa unisce il sapore del cavolo nero con bieta, verza, fagioli e pane sciapo.
Volete saperne di più? Trascorriamo l’autunno in cucina con una ricetta della tradizione col cavolo nero.
Proprietà e benefici del cavolo nero
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Come abbiamo anticipato il cavolo nero è una grande fonte vitaminica. Se ne consumiamo faremo il pieno di vitamine A, C, E e del gruppo B. Il cavolo è anche ricco di acido folico, importantissimo per la produzione di globuli rossi e in gravidanza per lo sviluppo del sistema nervoso del feto. Il cavolo nero è estremamente ricco di fibre, sali minerali, calcio e di ferro. Le proprietà di questo vegetale quindi proteggono l’apparato cardiocircolatorio ed è un alleato contro il formarsi di cellule tumorali.
Come pulire e cucinare il cavolo nero
Il cavolo nero può trovarsi sulle nostre tavole sin da novembre e per tutto l’inverno. Per pulirlo è necessario eliminare la costa centrale. Generalmente è possibile farlo con un gesto veloce e pratico con cui strappiamo le foglie laterali alla costa.
Il sapore del cavolo nero rende soprattutto con due tipi di cottura:
a) lessato in acqua bollente per qualche minuto
b) in padella con un filo di olio
Queste pre-cotture permettono poi di usare il cavolo come ingrediente in ricette più complesse.
Come anticipato nel paragrafo precedente, la Toscana ha il primato sull’uso del cavolo nero. La ricetta più comune è una zuppa ricca che riassume tutti i prodotti della cucina contadina: la ribollita.
Autunno in cucina con una ricetta della tradizione con il cavolo nero
La ribollita è preparata, secondo la tradizione, il venerdì, ossia il giorno in cui poco rimaneva da mangiare se non gli avanzi del giorno prima. Questi venivano messi insieme e fatti cuocere a fuoco lentissimo per ore.
La ricetta è quindi molto semplice, dal sapore ricco e avvolgente. Oggi la ribollita viene cucinata e consumata in qualsiasi giorno e momento della stagione fredda.
Ingredienti:
a) 300 gr di pane toscano senza sale
b) 400 gr di fagioli cannellini (o altri tipi)
c) 1 mazzo di cavolo nero
d) verza q. b.
e) 2 patate
f) 2 pomodori pelati
g) 1 cipolla
h) 1 costa di sedano
i) 2 carote o 1 grande
l) Timo fresco
m) Olio extra vergine, sale e pepe
Preparazione:
I fagioli dovranno essere messi a bagno il giorno prima, la sera per la mattina per esempio.
Il giorno della preparazione, andranno lessati in acqua con del rosmarino. Una volta cotti, scolateli ma lasciatevi sempre da parte un bicchiere di acqua di cottura.
Una parte andranno frullati e una parte rimarrà intera.
Tritate la cipolla, la carota e il sedano finemente. Soffriggete il tutto il una casseruola capiente con un cucchiaio di olio. Unite le patate che avrete tagliato a dadini piccoli e il timo fresco.
Dopo qualche minuto aggiungete i pelati e continuate la cottura. Aggiungete adesso il cavolo nero e la verza puliti e tagliati non troppo piccoli. È il momento di aggiungere l’acqua dei fagioli e lasciare bollire. Controllare sempre che ci sia abbastanza liquido, nel caso aggiungere del brodo o semplice acqua.
Dopo qualche ora di cottura a fuoco lento (almeno 1 ora e mezza), aggiungete la crema di fagioli. Dopo mezz’ora ancora unite i fagioli rimasti e coprite col brodo.
Aggiustate di sale e pepe.
La zuppa ora è pronta per essere servita. Abbrustolite dei crostini di pane e metteteli sul fondo del piatto prima di sommergerli con la zuppa.
L’ autunno in cucina con una ricetta della tradizione col cavolo nero non vi farà assolutamente sentire freddo.