Autovelox autostrada e in città a confronto, rivoluzione o tutto come prima? La domanda è d’obbligo visto che la novità relativa agli autovelox autostrada e in città è appesa all’approvazione definitiva del cosiddetto decreto semplificazioni.
A colpi di emendamenti, infatti, nel decreto semplificazioni è stata introdotta una vera e propria riforma del codice della strada. Ed in assenza di stravolgimenti gli autovelox fissi arriveranno anche in città. Dalle strade locali a quelle di quartiere, e fino ad arrivare alle strade urbane ciclabili. Si tratta di una novità che si spinge nell’ottica della tutela di chi si sposta in bicicletta, ed anche dei pedoni al fine di incentivare la cosiddetta mobilità dolce.
Autovelox autostrada e in città, valanghe di multe in arrivo?
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Ma sugli autovelox autostrada e in città a confronto, rivoluzione o tutto come prima, in realtà gli automobilisti temono presto valanghe di multe. Nel dettaglio, piazzare autovelox autostrada e in città significa poter andare ad elevare sanzioni sfruttando la tecnologia digitale, e nello specifico gli strumenti digitali. Non solo sulle strade a scorrimento, ma pure su quelle urbane.
Per esempio, quando scatta la multa per divieto di accesso o per divieto di transito? Al riguardo, ed in teoria, con le nuove norme pure ai netturbini potrà essere assegnato il potere di sanzionare e di rimuovere quei veicoli che intralciano la raccolta dei rifiuti.
Novità codice della strada, nuova precedenza per le biciclette
Alle novità sugli autovelox, nel decreto semplificazioni, si aggiungono quelle relative all’introduzione di un nuovo tipo di precedenza. Si tratta di quella che avranno, rispetto a tutti gli altri veicoli, tutte le biciclette che transitano sulle strade urbane ciclabili. La strada urbana ciclabile, infatti, è una vera e propria new entry nel codice della strada.
Ed è quella, riconoscibile con apposita segnaletica, che dà sempre la priorità ai velocipedi. Tutte queste novità che il Governo italiano punta ad introdurre nel codice della strada fanno seguito alle pressioni ed alle istanze che sono state formulate da molti Comuni. Servono infatti nuove norme per poter gestire al meglio la micro-mobilità e la mobilità alternativa.