Perfettamente in linea con le attese, a partire dal prossimo anno, e quindi a partire dall’1 gennaio del 2023, gli assegni INPS dei pensionati saranno più alti. E l’aumento non sarà di poco conto visto che, in via provvisoria, l’adeguamento all’inflazione sarà pari al 7,3%.
Ad annunciarlo in data odierna è stato il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Dopo che il Ministro Giorgetti ha firmato l’apposito decreto di rivalutazione degli assegni pensionistici, tenendo conto dell’inflazione acquisita ad oggi per il 2022. Precisamente, in base agli ultimi dati sull’indice dei prezzi al consumo resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Ovverosia quelli comunicati lo scorso 3 novembre del 2022.
Aumento pensioni INPS da urlo nel 2023 dopo l’inflazione galoppante nel corrente anno
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Quindi, per rendere l’idea, chi nel 2022 prende 1.000 euro di pensione, a partire dall’1 gennaio del 2023 prenderà 1.073 euro al mese. Fermo restando che, come sopra accennato, la rivalutazione è provvisoria. In quanto, per l’adeguamento definitivo poi si terrà conto del dato dell’inflazione in Italia per l’intero anno 2022.
Aumento pensioni INPS da urlo, quindi, ma c’è poco da esultare in quanto i pensionati, semplicemente, con gli aumenti a partire dal 2023 andranno giusto a recuperare il potere d’acquisto perso nel corrente anno proprio a causa dell’inflazione galoppante.
Con il potere d’acquisto perso, nel 2023 continueranno le difficoltà economiche per molti pensionati
In altre parole, sebbene con un assegno INPS più alto, anche l’anno prossimo molti pensionati, a partire da quelli al minimo, dovranno fare i salti mortali per arrivare alla fine del mese. E lo stesso dicasi per i percettori di assegno sociale, anche se questo, allo stesso modo, a partire dall’1 gennaio del 2023 sarà rivalutato.
Ed il tutto senza dimenticare che la crisi energetica, ormai da un anno a questa parte, non ha causato solo il rincaro delle bollette della luce e del gas, della benzina e dei generi alimentari di prima necessità. Ma sono più cari, tra l’altro, pure i mutui, a causa dell’aumento dei tassi di interesse. E tanti altri beni e servizi. Inclusa pure, in vista dell’inverno, la legna da ardere per il camino aperto. E lo stesso dicasi anche per chi per riscaldarsi, invece, utilizzerà in casa una stufa alimentata a pellet.
Tensioni al rialzo sui prezzi, inoltre, si registrano in Italia pure in un settore altamente concorrenziale come quello della telefonia mobile. E questo perché a carico dei gestori sono aumentati a dismisura i costi per tenere accese le antenne di trasmissione.