Aumento pensioni 2023 anche ad aprile, luglio e ottobre e intanto minime a 600 euro 

aumento pensioni 2023
Lo scorso mese di ottobre è capitata una cosa che non era mai successa negli anni passati. Infatti, c’è stato l’incremento anticipato delle pensioni in base al meccanismo della perequazione. Anticipo di diversi mesi rispetto al solito e l’esperienza potrebbe ripetersi nel 2023, addirittura più volte l’anno. Vediamo nel dettaglio.
La crisi economica e l’aumento del costo della vita, l’incremento delle bollette e l’inflazione ormai a livelli record, hanno portato il Governo a decidere di aumentare gli assegni pensionistici prima del canonico mese di gennaio. E la crisi continua e pertanto un’esperienza del genere non è detto che il Governo non la riproponga. A tal punto che si parla con insistenza di una perequazione non più annuale ma trimestrale già a partire dal 2023.

Aumento pensioni 2023 anche ad aprile, luglio e ottobre, che significa?

Portare le pensioni ad adeguarsi all’inflazione man mano che questa sale. Questo è quello che il Governo sta pensando o almeno è quello che si capisce dai primi emendamenti che sembrano arrivare per la Legge di Bilancio e per il canonico passaggio parlamentare. L’aumento esponenziale del costo della vita di questi ultimi mesi ha drasticamente ridotto il potere d’acquisto della pensione. E l’indicizzazione delle pensioni al tasso di inflazione serve proprio a contenere questa perdita. L’idea è di estendere la possibilità di indicizzazione più volte all’anno e non soltanto a gennaio come accade adesso. Infatti i pensionati hanno perso potere di acquisto per tutto il 2022, e la perequazione di gennaio prossimo servirà davvero a poco dal momento che già da mesi i pensionati hanno dovuto stringere la fatidica cinghia. Ecco perché si parla di una perequazione trimestrale a partire dal 2023.
Governo, Premier Giorgia Meloni

Governo, Premier Giorgia Meloni-proiezionidiborsa,it

La pensione dal 2023, perequazione a più riprese

In pratica dopo gli aumenti di gennaio, ai pensionati potrebbero arrivare anche ulteriori aumenti nel corso del 2023. Aumento pensioni 2023 anche ad aprile, luglio e ottobre quindi, con una novità che potrebbe fare capolino nel testo definitivo della manovra. In questo modo man mano che sale l’inflazione, il cui trend è sempre in crescendo, meno subiranno gli effetti dell’aumento del costo della vita i pensionati. Sempre in quest’ottica, nel frattempo, ecco che emerge il grande aumento delle pensioni che si avranno a gennaio. Dal primo gennaio infatti l’aumento calcolato sarà del 7,3%, come confermato dal Decreto del Ministero di Economia e Finanze. Un aumento che avvicinerà e di molto le pensioni minime alla soglia dei 600 euro. Una soglia che secondo alcuni esponenti della maggioranza di Governo si dovrebbe far raggiungere a prescindere.
Forza Italia, Silvio Berlusconi

Forza Italia, Silvio Berlusconi-proiezionidiborsa.it

Forza Italia per esempio, pensa di far arrivare a 600 euro le pensioni per quelli più deboli, ovvero gli over 70 o i pensionati con ISEE di un certo tipo. Collegare quindi questi incrementi all’ISEE sarebbe una soluzione che secondo Forza Italia potrebbe essere cavalcata. Resta il fatto che in base alle cifre degli aumenti del 2023, molti pensionati con assegni integrati al minimo, prenderanno oltre 570 euro al mese, con un aumento di oltre l’8%. In pratica se l’aumento delle pensioni è pari a 7,3%, grazie alla maggiorazione per le pensioni integrate al minimo questo incremento sarà pari all’8,7%. Come previsto del 120% in più rispetto alle altre pensioni.

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