La pensione non si raggiunge mai con la stessa età. Con il passare degli anni l’età di accesso alla quiescenza aumenta. Basti pensare qualche anno fa, quando bastavano 60 anni alle donne e 65 anni agli uomini per poter uscire dal mondo del lavoro. Ma esiste un meccanismo che porta l’età pensionabile ad aumentare con decorrenze regolari. Cerchiamo di capire perché e quando è previsto il prossimo aumento età pensionabile uomini e donne.
La speranza di vita aumenta
Indice dei contenuti
Negli ultimi decenni la speranza di vita media si è decisamente allungata. Si tratta di un andamento che non può che proseguire nel futuro e questo significa che ogni generazione è destinata a vivere più della precedente.
Al contempo questo trend porta l’INPS a dover erogare le pensioni per un tempo più lungo. Se il pensionato vive di più, infatti, la pensione va pagata per più tempo. E questo è anche il motivo che trova l’applicazione dei coefficienti di trasformazione. E del perché sono maggiormente convenienti all’aumentare dell’età.
Il meccanismo dell’adeguamento dell’età pensionabile
Proprio in vista dell’aumento dell’aspettativa di vita degli italiani, il D.L. 78 del 2010 ha previsto il meccanismo dell’adeguamento alla speranza di vita ISTAT. In vigore dal 1 gennaio 2013 si tratta di un aumento progressivo dell’età pensionabile per fare in modo che la vita più lunga degli italiani non incida sui conti dell’INPS.
Con la Legge Fornero l’aumento entra in vigore e nel 2013 è stato pari a 3 mesi, nel 2016 a 4 mesi e nel 2019 a 5 mesi. In 6 anni, quindi, l’età pensionabile è aumentata di 12 mesi. Ma non basta. La stessa legge prevede un aumento di 3 mesi ogni biennio dal 2019 al 2026. E poi di 2 mesi ogni biennio. Ovviamente solo se la speranza di vita continua ad aumentare.
Aumento età pensionabile uomini e donne, ecco quando il prossimo scatto
Nel 2021 doveva esserci un nuovo aumento per il biennio 2021/2022 ma non è stato applicato a causa del fatto che la speranza di vita non è aumentata. Il prossimo scatto, che doveva esserci per il biennio 2023/2024 sarà, in ogni caso, nullo anche a causa del rallentamento della speranza di vita causa Covid 19.
L’età pensionabile, quindi, se la speranza di vita tornerà a crescere, si dovrebbe avere per il biennio 2025/2026. Ma anche questo, si prevede, sia nullo sempre a causa della pandemia che ha frenato la crescita della speranza di vita. Tutto rimandato, probabilmente al biennio 2027/2028 quando si assisterà ad un aumento di 2 mesi che porterebbe la pensione di vecchiaia a 67 anni e 2 mesi. Per la pensione anticipata, invece saranno richiesti 43 anni di contributi agli uomini e 42 alle donne.
Lettura consigliata
I contributi pensione omessi dal datore di lavoro si possono recuperare