Una cosa che accade spesso, soprattutto nel pubblico impiego è il rinnovo del contratto tardivo. In ogni settore lavorativo, perfino in quello domestico con tutte le sue particolarità legate al ruolo del datore di lavoro che non funge da sostituto di imposta, esiste un CCNL. Si tratta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che serve a delineare le regole di un rapporto di lavoro settore per settore. Dentro un CCNL c’è tutto, perché si va dai diritti ai doveri dei lavoratori e per contro anche a quelli del datore di lavoro.
E dentro le regole sulle ferie, sui permessi, sugli orari di lavoro ma anche sullo stipendio, con tanto di tabelle sui salari minimi differenziati in base alla qualifica del lavoratore o al suo livello di inquadramento. Nove volte su dieci il rinnovo influisce anche sui salari dei lavoratori, perché ad ogni rinnovo scattano sempre gli aumenti. Ma se il rinnovo arriva dopo il pensionamento di un lavoratore cosa accade alla pensione dello stesso?
Come si arriva alla fumata bianca di un CCNL
Si chiamano piattaforme di rinnovo quelle che comunemente avviano le parti sociali e le associazioni datoriali. Infatti un CCNL ha sempre una durata limitata nel tempo, proprio perché le condizioni di lavoro e di vita cambiano anno dopo anno e devono essere considerate nel momento in cui si stabiliscono delle regole da seguire in un rapporto di lavoro tra dipendente e datore.
E per il rinnovo si apre una trattativa che vede coinvolti i datori di lavoro e i lavoratori, che delegano i loro rappresentanti sindacali e i loro rappresentanti delle associazioni dei datori di lavoro. Lunghe e farraginose trattative, soprattutto nel Pubblico Impiego. A tal punto che non di rado si arriva a rinnovare un contratto scaduto diversi anni dopo se non addirittura quando un triennio (la durata tipica di un CCNL è 3 anni) è già trascorso o quasi. Questo per esempio è il caso del CCNL del comparto pubblico rinnovato in questo 2022 ma riferito al triennio 2019-2021. In termini pratici un rinnovo arrivato quando è già il momento di pensare a quello successivo, per il triennio 2022-2024.
Aumento della pensione retroattivo a chi ha perso il rinnovo del CCNL
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Ai lavoratori che continuano a lavorare con un CCNL scaduto spetta l’indennità di vacanza contrattuale che eroga un piccolo aumento di stipendio in percentuale sul tasso di inflazione calcolato anno dopo anno. A rinnovo sopraggiunto però, l’aumento dei minimi salariali diventa definitivo ed ai lavoratori spettano gli arretrati per i tre anni di vuoto contrattuale. Ma gli effetti di un incremento di salario riguardano anche i pensionati.
Infatti chi per esempio è andato in quiescenza nel 2022, ha diritto ad un ricalcolo della pensione. Oltre agli arretrati di stipendio non percepiti, essendo il montante contributivo collegato allo stipendio erogato (l’aliquota applicata nel FLPD per esempio è il 33% dello stipendio), più soldi significa più contributi. Se il montante contributivo è stato calcolato, inevitabilmente su uno stipendio privo degli aumenti del rinnovo, anche il montante contributivo deve cambiare. E cambierà la pensione incassata naturalmente. Con un aumento della pensione retroattivo per questi lavoratori.