Si prospettano aumenti del 20% nel settore vacanze. Vediamo il perchè.
Il Governo ha confermato, nel Decreto Rilancio, il bonus dedicato alle famiglie meno abbienti per consentire loro di organizzare le vacanze con un aiuto statale. La misura ha un obiettivo duplice, ossia consentire alle famiglie con reddito basso di andare in vacanza e favorire l’investimento nel turismo. Quest’ultimo, infatti, è uno dei settori che ha risentito maggiormente della crisi pandemica. Tuttavia, la crisi ha portato molti a pensare che la soluzione potesse essere l’aumento dei prezzi per ripianare le perdite. Infatti, si sono registrati già i primi rincari nei diversi settori. Si tratterebbe, in media, del 9% per la ristorazione, dell’8% per le strutture ricettive, del 15% per il trasporto aereo e del 12% per traghetti e navi.
Cosicchè, una vacanza di 10 giorni potrebbe costare fino al 20 per cento in più. Di conseguenza, il rischio è che le strutture turistiche e correlate, vorranno far ricadere le conseguenze della crisi sui consumatori. Per questo motivo, il Codacons ha iniziato a denunciare l’aumento generalizzato dei prezzi, onde far scattare i necessari controlli.
Aumenti del 20% nel settore vacanze: I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul bonus vacanze
Su come chiedere il bonus vacanze previsto dal Decreto Rilancio è intervenuta l’Agenzia delle Entrate, che ha fornito le istruzioni sul punto. Quindi, con provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia, sono state fornite le modalità per permettere a famiglie e imprese turistiche di richiedere, attivare e utilizzare il bonus. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, inoltre, è disponibile una guida che descrive come richiedere l’agevolazione. Essa indica le date da ricordare e gli importi di cui possono fruire le famiglie, in base al numero dei componenti.
Procedura. Come chiedere il bonus vacanze
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Dunque, per richiedere l’agevolazione il cittadino deve installare ed effettuare l’accesso a Io, l’app dei servizi pubblici, resa disponibile da PagoPA Spa. A questa App si accede mediante l’identità digitale Spid o la Carta d’Identità Elettronica. Una volta fatto l’accesso, il contribuente potrà richiedere il bonus dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2020. Naturalmente, dovrà, in via preliminare, verificare di averne diritto. Inoltre, occorre possedere la Dichiarazione Sostitutiva Unica, in corso di validità, da cui risulti un indicatore Isee sotto la soglia di 40mila euro. Infatti, oltre detta soglia l’agevolazione non spetta. Se questo controllo avrà esito positivo, il richiedente otterrà dalla App un codice univoco e un Qr-code che è un bonus elettronico. Essi dovranno essere esibiti all’operatore turistico o alla struttura alberghiera e, quindi, utilizzati per la fruizione del bonus.
Questo, spetta in unica soluzione e dunque potrà essere utilizzato per un unico soggiorno, fino a un massimo di 500 euro. Dunque, la cosa importante da fare, per poter accedere al bonus, è di assicurarsi di aver presentato all’Inps, la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu). Questa è necessaria per il calcolo dell’ISEE. Il tutto può essere presentato anche attraverso un operatore abilitato, quali Caf e patronati. Ma prima ancora, servirà dotarsi di una identità Spid o di una Carta di Identità Elettronica. Inoltre, bisogna installare sul proprio smartphone l’app dei servizi pubblici chiamata “Io”.