Molto spesso, ed erroneamente, si pensa che una volta liquidata la pensione non sia più possibile intervenire sull’importo. Ma non è così. Su una pensione già calcolata è possibile intervenire in diversi modi. È possibile chiedere, ad esempio, i diritti inespressi ovvero le applicazioni di maggiorazioni e assegni familiari, se spettano. Ma anche chiedere un supplemento di pensione qualora di continuino a versare contributi anche dopo la quiescenza. In questo modo si ottiene una sorta di somma aggiuntiva dopo 2 o 5 anni dall’accesso. Aumentare l’importo della pensione dopo la liquidazione, poi, è possibile anche con la ricostituzione del trattamento.
Cosa fare per aumentare l’importo dell’assegno
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Tra ricostituzione e supplemento di pensione c’è una differenza profonda. Mentre il supplemento prende in considerazione solo i contributi versati dopo il pensionamento, la ricostituzione valorizza quelli versati prima dell’accesso. Nel caso, quindi, ci siano contributi accreditati, ma non riconosciuti nel calcolo dell’assegno, è possibile far integrare il trattamento con la ricostituzione.
Viene utilizza, ad esempio, quando si decide di riscattare la laurea dopo la pensione. E questo comporta una riliquidazione della pensione. Che può comportare, ad esempio, anche il passaggio dal sistema contributivo a quello misto se si riscattano contributi ante 1996. Quando si ottiene la ricostituzione della pensione? In caso di contributi silenti non utilizzati, in caso di riscatto o accredito di contribuzione figurativa, di periodi non ricongiunti o contributi volontari. In tutti i casi, quindi, in cui ci siano contributi versati prima del pensionamento non presi in considerazione per il calcolo della pensione.
Aumentare l’importo della pensione dopo la liquidazione è possibile chiedendo il riconoscimento di questi contributi che spettano di diritto
Anche la contribuzione figurativa del servizio di leva può dar diritto alla ricostituzione della pensione. Se non richiesta prima del pensionamento, infatti, tale contribuzione può essere accreditata, a domanda, anche successivamente.
Se un pensionato, quindi, si rende conto di non aver richiesto i contributi per l’anno di servizio militare può farlo anche dopo la liquidazione della pensione. E in questo caso ottiene anche il ricalcolo della pensione spettante ed i relativi arretrati nel limite dei 5 anni. Per tutti coloro, quindi, che non sono sicuri di aver richiesto il riconoscimento di questi contributi potrebbe valere la pena fare un controllo. Si tratta, infatti di un accredito totalmente gratuito che, nella maggior parte dei casi, porterebbe anche a un aumento dell’assegno spettante.
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