Aumentano i rischi di morte, ictus e infarto senza consumo regolare di questo frutto

peperoncino

C’è una bacca, tipica della dieta mediterranea, che ha effetti straordinari nella riduzione del rischio di gravi patologie. Infatti un suo regolare consumo riduce possibili problemi a cuore e cervello in modo rilevante. In pratica aumentano i rischi di morte, ictus e infarto senza consumo regolare di questo frutto. Eppure, se pur conosciutissima, questa bacca non viene mangiata  fresca ma  utilizzata nel condimento in piccolissime dosi.

I risultati di un’ampia ricerca durata anni sugli abitanti del Molise, Progetto Moli-Sani, ha messo in luce gli eccezionali benefici di questo alimento. Vediamo di quale frutto si tratta e quali sono le sue straordinarie virtù terapeutiche.

Aumentano i rischi di morte, ictus e infarto senza consumo regolare di questo frutto

Il Progetto Moli-Sani portato avanti dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli. Hanno partecipato anche il Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Università dell’Insubria di Varese e del Cardiocentro Mediterranea di Napoli. Per circa otto anni i ricercatori hanno analizzato e studiato le abitudini alimentari e lo stato di salute di oltre 22.800 cittadini della Regione Molise.

Tra i vari risultati ottenuti, i ricercatori hanno ritenuto interessante un dato molto particolare. I valori hanno dimostrato come il consumo regolare di peperoncino almeno 4 volte la settimana riducesse i rischi di ictus e problemi cardiovascolari. Più precisamente è stato rilevato come il rischio di morte da infarto si riducesse del 40%. Inoltre il regolare consumo di peperoncino ha permesso di dimezzare il rischio di morte cerebrovascolare.

Quindi la ricerca dimostra che aumentano i rischi di morte, ictus e infarto senza consumo regolare di questo frutto. Ma non solo. In generale, questo studio ha evidenziato come il consumo regolare di peperoncino abbia il potere di ridurre la mortalità legata ad ogni causa. La mortalità generale è scesa del 23% tra le persone che hanno consumato regolarmente questa bacca rispetto a chi non l’ha consumata. Secondo Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed e docente presso l’Università dell’Insubria, questi studi dimostrano un fatto chiaro. Che il peperoncino, se consumato con una certa regolarità, può avere importanti effetti di protezione per la salute dell’uomo.

Approfondimento

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