Vanno in fumo i soldi dei tabagisti. Ridotti in cenere dalla mancata realizzazione del proposito di smettere e bruciati dai graduali e incessanti rincari. A partire da oggi 18 febbraio aumentano i prezzi delle sigarette con digrignar di denti di chi non riesce ad affrancarsi dalla dipendenza dal tabacco. Secondo i tabagisti, il fumo delle foglie secche di tabacco che bruciano una volta inalato dona sensazioni talmente piacevoli da tollerare il fardello dei rincari.
Aumentano i prezzi delle sigarette, ma non per questo diminuiscono i soggetti dipendenti dalla nicotina. Dilaga ormai la consapevolezza dei danni irreparabili recati all’organismo dall’abuso persistente e tenace del tabacco. Sulle confezioni delle sigarette campeggiano in primo piano immagini vivide delle più diffuse patologie causate dal fumo. Ciò l’esercito dei tabagisti non perde soldati, anzi si corrobora grazie alla presenza di nuove reclute provenienti dalle file dell’adolescenza.
Il tabacco riempie le casse europee
Indice dei contenuti
Se aumentano i prezzi delle sigarette in proporzioni si impinguano. Per volontà della Commissione Europea è stato realizzato uno studio, il Tobacco Taxation Report 2020, al fine di monitorare l’attuale diffusione del fenomeno. I dati riportati dalle indagini confermano un’amara verità. Quando aumentano i prezzi delle sigarette lievitano le entrate nelle casse governative, ma non si riduce il numero dei tabagisti. Ammonta a 93 miliardi di euro la più recente stima della somma incassata dai 27 Stati membri con la vendita delle bionde tra Iva e accise.
Il rincaro dei prezzi che avrebbe dovuto scoraggiare l’acquisto di tabacco trinciato, sigarette elettroniche e svapo, di fatto non ha decimato il popolo dei fumatori. Chi è riuscito ad emanciparsi dalle catene delle sigarette ha ceduto alle lusinghe dei nuovi dispositivi di tabacco riscaldati con buona sorte dei produttori. A livello europeo, il mercato dello svapo presenta un fatturato da 2,4 miliardi di euro e la nostra penisola detiene il triste primato dei consumi. Solo in Italia infatti la produzione di e-cigarette vanta introiti che oscillano tra i 100 e i 300 milioni di euro.
I prezzi delle sigarette in Italia
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha reso pubblico oggi 18 febbraio che “con il provvedimento del 17 febbraio 2020 n. 55291R-U viene variata la tariffa di vendita al pubblico delle marche di tabacchi lavorati indicati nell’allegato”. Mentre restano invariati i costi di alcune marche, aumentano i prezzi delle sigarette più vendute all’incirca di 20 centesimo per il pacchetto da venti. Riportiamo qualche esempio: Merit 5,50 euro; Malboro Gold Touch 5,60; Multifilter 5,90; Muratti 5,90; Philippe Morris 5,90. Non hanno subito rincari né le sigarette elettroniche, né liquidi e bruciatori ad hoc. Nell’ottica di scoraggiare la dipendenza, la Legge di Bilancio 2020 ha invece lanciato strali contro il tabacco trinciato e le sigarette confezionate dal fumatore stesso. Il prezzo di ogni cartina ha subito un aumento di 0,0036 euro e l’accisa minima sui tabacchi lavorati è salita al 23,5% per i sigari e al 59% per il tabacco sfuso.