Attesa per la decisione odierna della BCE. A che punto sono i mercati azionari?

Attesa per la decisione odierna della BCE-Foto da pixabay.com

C’è attesa per la decisione odierna della BCE , e i mercati continuano a dare segnali contrastanti, come accade da oltre un paio di mesi. Oggi, scadrà un nostro setup annuale e questo potrebbe dare direzionalità ai mercati.

Alle ore 20:45 della seduta di contrattazione del giorno 16 ottobre abbiamo letto i seguenti prezzi:

Dax Future

19.600

Eurostoxx Future

4.936

Ftse Mib Future

34.55

S&P500 

5.842,86.

Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.

Attesa per la decisione odierna della BCE. A che punto sono i mercati azionari? Mirabaud: ecco cosa potrebbe fare oggi la Banca centrale

Secondo le previsioni economiche, la Banca Centrale Europea (BCE) procederà con un allentamento della politica monetaria, annunciando un possibile taglio dei tassi principali di 25 punti base nella riunione odierna. Questo intervento ridurrebbe il tasso di deposito al 3,5%, mantenendolo comunque in una fascia restrittiva. Il presidente della BCE, Christine Lagarde, è attesa a fornire indicazioni dovish, suggerendo che potrebbero essere previsti ulteriori tagli nei prossimi mesi — uno entro la fine dell’anno e vari altri nel corso del 2024. La motivazione principale dietro questa strategia è la congiuntura economica attuale, caratterizzata da segnali di debolezza; recenti indagini congiunturali hanno infatti evidenziato un clima di delusione, con l’economia tedesca, la più grande d’Europa, che si trova attualmente in recessione.

Un altro aspetto che giustifica questa previsione è l’andamento dell’inflazione, che ha mostrato un tasso inferiore al 2% nell’ultimo mese. Il governatore della Banca centrale francese ha sottolineato che un’inflazione troppo bassa potrebbe rappresentare un pericolo, poiché potrebbe frenarne la crescita e influenzare negativamente i modelli di spesa dei consumatori, limitando la possibile crescita salariale. Questo scenario rischia di compromettere ulteriormente la ripresa economica.

Inoltre, la comunicazione da parte dei membri della BCE indica una certa disponibilità nei confronti di ulteriori riduzioni dei tassi. Anche se alcuni membri, definiti “falchi”, potrebbero manifestare preoccupazioni per il potenziale eccesso di facilitazione monetaria, la maggior parte del Consiglio direttivo sembra allineata nel non opporsi a nuove misure di stimolo, incluse le attese dichiarazioni del capo della banca centrale slovacca, Kazimir, che rafforzano questa posizione. Questo contesto suggerisce una BCE pronta ad agire decisamente per affrontare le sfide economiche attuali e favorire una ripresa sostenibile.

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Il contesto economico mondiale è caratterizzato da un allentamento monetario aggressivo che, pur in presenza di condizioni finanziarie favorevoli, offre una certa protezione agli asset rischiosi. Tuttavia, questo ambiente richiede un approccio selettivo da parte degli investitori. Dopo le recenti decisioni della Federal Reserve (Fed), che ha sorpreso il mercato a settembre, altre banche centrali come la Bank of England (BoE) e la Banca Centrale Europea (BCE) hanno mantenuto posizioni più prudenti. In particolare, la BoE ha stabilizzato i tassi d’interesse, mentre la BCE ha ribadito l’importanza dei dati economici nell’indirizzare la propria politica monetaria. La Bank of Japan (BoJ), nel suo approccio dovish, ha gradualmente indicato un lungo percorso prima di un possibile rialzo dei tassi, mentre la Banca Popolare Cinese ha cercato di stimolare l’economia con misure espansive.

Due aspetti chiave emergono nel panorama macroeconomico: la resilienza dell’attività economica e la dipendenza delle decisioni monetarie dai dati. La Fed è concentrata su un “ricalibrare” la propria strategia, puntando a un soft landing in un contesto economico ancora solido. Tuttavia, la divergenza nelle politiche monetarie delle diverse banche centrali offre opportunità nel settore del reddito fisso.

Le previsioni indicano sei potenziali tagli dei tassi da parte della Fed, tuttavia, l’attenzione rimane focalizzata sui dati relativi ai salari e all’inflazione. In Gran Bretagna, si prevede una ricalibrazione della politica in risposta alla persistente inflazione e al rallentamento del mercato del lavoro, mentre in Eurozona si scommette su un allineamento della BCE con le aspettative americane. Mentre, in Giappone, le politiche resteranno accomodanti fino a quando non si registreranno consistenti aumenti nei salari reali.

In conclusione, l’attuale contesto vede una miscelazione complessa di politiche monetarie, con una necessità di monitorare i dati economici per prendere decisioni informate. Gli investitori sono quindi invitati a privilegiare un’elevata qualità degli asset obbligazionari e a cercare opportunità tattiche in un panorama volatile, preparandosi a eventuali sorprese future.

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