I controlli del Fisco sui conti correnti degli italiani si dota di un altro strumento che può essere utilizzato dagli organi accertatori. La lotta all’evasione e al riciclaggio continua imperterrita da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il nuovo strumento si chiama anonimo-metro e come vedremo adesso, è un’arma in più per l’Agenzia delle Entrate che ne ha delineato il meccanismo con un recente documento. Attenzione, soldi e movimenti sul conto in pericolo!
Ma di cosa si tratta e come funziona questo nuovo strumento che rischia di incidere in maniera netta su ciò che un contribuente fa sul suo conto corrente?
Attenzione, soldi e movimenti sul conto corrente in pericolo col nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate
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Lo chiamano analisi di rischio ed è quel meccanismo che il Fisco adotta per individuare presunte situazioni di evasione fiscale o riciclaggio di denaro di un contribuente. Comportamenti illeciti ed a volte veri e propri reati, ma presunti, perché qualsiasi strumento che il Fisco utilizza per controllare un contribuente, non è punitivo immediatamente. Infatti ogni strumento di questo genere, compreso il nuovo anonimo-metro, non fa altro che sottolineare come sospetta una determinata situazione di un contribuente. Che poi verrà chiamato a giustificare eventuali anomalie per non incorrere poi nelle tristi situazioni successive ad un controllo. Titoli, depositi, versamenti, prelievi e bonifici ricevuti possono finire nel mirino del Fisco.
Come funzionano i nuovi algoritmi
I controlli sul conto corrente dei contribuenti adesso verranno effettuati mediante un nuovo strumento che si chiama anonimo-metro. Nuove metodologie quindi con lo scopo di analizzare il rischio evasione dei contribuenti. Si parte sempre dall’uso dei dati dell’Archivio dei Rapporti Finanziari e di quelli dell’anagrafe tributaria. E l’incrocio di questi dati serve per verificare eventuali anomalie e discordanze tra redditi, guadagni, spese e dotazioni sui conti correnti. Nell’Archivio dei Rapporti Finanziari di un contribuente infatti entrano tutti i dati salienti di un conto corrente, dalle entrate alle uscite, dai depositi ai prelievi. Per via delle mozioni del Garante della Privacy, l’Agenzia delle Entrate ha dovuto pubblicare un documento per spiegare come funzionano questi controlli.
Protetti i dati sensibili dei contribuenti
E proprio in virtù degli appunti mossi dal Garante della protezione dei dati personali dei cittadini, l’anonimato diventa principio cardine delle operazioni di controllo del Fisco. Perché il singolo contribuente sarà indicato con un codice e non con i suoi dati anagrafici. In modo tale che nel caso in cui il contribuente finito nei controlli risulti pulito dal punto di vista del rischio evasione, la protezione dei suoi dati è garantita.
Lo strumento opererà in fasi, partendo dal circoscrivere la platea dei contribuenti potenzialmente a rischio in base a cosa fanno con il loro conto corrente. Operazioni in 10 fasi in modo tale da essere precisi quando si andranno ad indicare i contribuenti finiti inizialmente sotto la lente di ingrandimento, a cui avviare i veri e propri controlli fiscali. Il meccanismo ad algoritmo come ormai è prassi dell’Agenzia delle Entrate, sarà affiancato dalla mano dell’uomo. Questo, secondo ciò che spiegano dalle Entrate, permetterà di non mettere contribuenti sotto controllo solo per via di un algoritmo.