Molte famiglie hanno un animale domestico. Il più comune è sicuramente il cane. È unanimemente riconosciuto come il migliore amico dell’uomo. Un compagno fedele capace di stare sempre accanto al padrone. È compito dell’uomo proteggerlo e tutelarlo.
Ci sono diversi modi in cui l’amico a quattro zampe può comunicare. Con la sua vicinanza, con la coda, con le espressioni del muso. Ma il modo più utilizzato per attirare l’attenzione è abbaiare.
Ci sono molte cose che il cane può dire con i suoi latrati. Può esprimere gioia, eccitazione. Oppure paura. Può difendere il territorio o chiamare a raccolta i suoi simili.
Ma attenzione, se il cane abbaia ci possono essere spiacevoli conseguenze.
Cosa prescrive la Legge
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In base alla potenza polmonare dell’amico peloso, la Legge opera delle differenziazioni. Ci si basa sui decibel e sull’orario. Se l’abbaio è protratto nel tempo e i suoi decibel superano una determinata soglia, si può incorrere in sanzioni.
Se, però, il cane decide di esprimersi in maniera vigorosa in un determinato orario, non ci sono problemi. Ci potrebbero essere guai se il quadrupede abbaia alle 23. Ci si trova al sicuro se lo fa alle 17:30.
È importante, ancora, rilevare il rumore di fondo e se la voce del cane supera lo stesso. Se il latrato rimane nel range di tre decibel, non si incorre in sanzioni.
C’è da dire che la legge è abbastanza chiara. Di volta in volta, tuttavia, il giudice può interpretarla in maniera diversa. La fattispecie si delinea caso per caso. Il metodo che si utilizza è basato sull’esperienza.
Quindi bisogna fare molta attenzione. Se il cane abbaia ci possono essere spiacevoli conseguenze.
Le sanzioni in cui può incorrere il proprietario
Ma attenzione, se il cane abbaia ci possono essere spiacevoli conseguenze. Il reato a cui si va incontro è disturbo della quiete pubblica. Esso emerge quando ci sono diverse persone che si lamentano dei latrati del cane. Vige la legge dei grandi numeri.
Si procede d’ufficio, senza bisogno di una querela. Basta una segnalazione da parte del vicinato.
Se si acclara una violazione della legge si incorre in una sanzione pecuniaria di circa 300 euro. Il padrone del disturbatore a quattro zampe, però, può pagare metà dell’ammenda prima del dibattimento. Come pena, ci può essere anche la detenzione fino a tre mesi.
Per evitare questi fastidi è importante mediare con chi si lamenta. Contattare un professionista per calmare il cane è la cosa migliore da fare. Bisogna consultare i regolamenti regionali e condominiali. Nei casi peggiori, si può ricorrere ad un avvocato che difenda gli interessi legittimi del cane e dell’essere umano.