Gli omega 3 sono molecole denominate acidi grassi polinsaturi. Esistono 3 tipi di acidi grassi (ALA, DHA e EPA) che non vengono sintetizzati dall’organismo e devono essere assunti con la dieta. I cibi più ricchi di omega 3 sono sicuramente il pesce azzurro (tonno e sardine), la frutta secca (mandorle, noci in particolare) o diversi tipi di semi (chia, lino, canapa).
Su queste pagine ci siamo spesso occupati di queste molecole. Gli omega 3 sono fondamentali per la nostra salute e possono contribuire a migliorare malattie legate agli occhi in tarda età o possono allungare la vita, come dimostrato da studi scientifici importanti. In un articolo che abbiamo pubblicato il 23 luglio 2021, abbiamo suggerito come assumere omega 3 qualora non si mangiasse pesce. Era emerso che, secondo i ricercatori, la quantità di Omega-3 da assumere al giorno doveva essere di circa 1000 mg e che si poteva raggiungere questa quantità attraverso alcuni integratori.
Ora, uno studio fondamentale appena pubblicato mette in allerta la comunità scientifica e dimostra che bisogna fare attenzione, perché un eccesso di Omega-3 da integratori può portare a questo grave disturbo al cuore.
Cos’è?
Indice dei contenuti
Si definisce fibrillazione atriale uno scompenso cardiaco (aritmia), causato da una contrazione irregolare e rapida del cuore. Durante la fibrillazione atriale, la quantità di sangue pompata nel corpo varia a ogni battito cardiaco. All’interno del cuore, si potrebbe avere un ristagno di sangue, dovuto a un’inefficienza degli atri del cuore nella contrazione. La formazione di coaguli in queste condizioni diventa probabile. I coaguli, una volta in circolo, possono occludere piccoli vasi sanguigni causando ictus.
Ecco perché la fibrillazione atriale aumenta la probabilità di incorrere in un ictus. Il rischio di sviluppare fibrillazione atriale aumenta con l’età ed è più comune negli uomini che nelle donne. Altri fattori di rischio sono l’ipertensione, l’obesità e il diabete.
Attenzione perché un eccesso di omega 3 da integratori può portare a questo grave disturbo al cuore
In uno studio appena pubblicato (Gencer B et al, 2021), i ricercatori hanno trovato una relazione tra la quantità di omega 3 assunta e la fibrillazione atriale.
Sono stati esaminati i dati di 81.210 soggetti. Da questa analisi è emerso che chi assumeva oltre 1000 mg di omega 3 al giorno aveva un rischio di fibrillazione atriale del 69%. Contro il 12% di chi assumeva meno di 1000 mg di omega 3.
Non è chiaro cosa induca la fibrillazione atriale da omega 3 e sono necessari studi più specifici per avere tutte le risposte. È necessario però fare attenzione ad assumere integratori di omega 3 autonomamente, senza uno stretto controllo medico, perché potrebbe portare a gravi conseguenze per la salute.
Si raccomanda sempre il consulto di un medico che saprà consigliarci al meglio.