La donazione è quel contratto che permette ad un soggetto di donare un proprio bene ad un altro soggetto. Se questo dovesse accadere ci si può sentire certamente molto fortunati perché ci si arricchisce senza alcuna conseguenza collaterale. Spesso sono i genitori in là con gli anni che decidono di donare, ad esempio, la casa di famiglia al figlio.
Tendenzialmente una volta donato il bene, non si può più tornare sui propri passi. Ciò è dovuto al fatto che la donazione è un vero e proprio contratto. Secondo la legge il contratto si può sciogliere, una volta che è stato validamente concluso, soltanto con il consenso di entrambe le parti. Il codice civile prevede però delle ipotesi eccezionali in cui è possibile revocare la donazione.
Attenzione perché se inconsapevolmente teniamo questi comportamenti potremmo dover restituire i beni dell’eredità e le donazioni ricevute
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È allora necessario conoscere questi comportamenti, che potrebbero farci perdere quella che ormai è diventata la nostra casa. O magari la nostra macchina. Secondo la legge, il donatario, cioè colui che riceve la donazione, può perdere il bene per ingratitudine. Nella stessa maniera, gli eredi possono perdere i loro beni quando si comportano in modo scorretto nei confronti del defunto.
Quali sono, allora, i comportamenti che possono manifestare l’ingratitudine di chi riceve la donazione? Innanzitutto, si fa riferimento all’ingiuria grave. Per ingiuria grave si intende un qualsiasi comportamento che causa un’offesa alla personalità del donante (colui che ha donato il bene). In particolare, l’offesa può essere rivolta alla sua morale o può essere lesiva del decoro o della sua immagine sociale. Tutti questi concetti appaiono molto vaghi e sarà il giudice, in Tribunale, a valutare la gravità degli stessi.
Secondo la Corte di Cassazione, giustifica la revoca della donazione il comportamento della moglie che ha intrattenuto una relazione extraconiugale con modalità denigranti nei confronti del marito. I giudici ritengono, poi, che possa perdere la donazione anche il marito ingrato. In particolare, il marito che non ha assistito sufficientemente la moglie colpita da un brutto incidente. Il comportamento scorretto dei coniugi potrebbe, poi, avere conseguenze importanti sulla determinazione dell’assegno divorzile, se il matrimonio dovesse finire.
Gli altri comportamenti a cui prestare attenzione
Un’altra ipotesi di revoca della donazione si ha quando il donatario si rifiuta indebitamente di prestare gli alimenti al donante. Se esistono valide ragioni che giustificano il rifiuto, il donante non può invece revocare.
Infine, la donazione può essere revocata in caso di sopravvenienza di figli del donante. Il donante, inconsapevole di avere dei figli, effettua la donazione. Se in un secondo momento ne viene a conoscenza, la legge gli permette di ripensarci e, se lo ritiene opportuno, di revocarla. Conservare la donazione è quindi certamente possibile ma attenzione, perché se inconsapevolmente teniamo questi comportamenti potremmo perdere i beni ricevuti.
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