Attenzione perché potremmo rientrare in quegli sfortunati contribuenti che perderanno circa 188 euro dalla busta paga con la riforma IRPEF

detrazione

Si è a lungo parlato della riforma dell’IRPEF e nessuno sa ancora se, effettivamente, essa nasconda o meno dei vantaggi. In particolare, ci si chiede a chi gioveranno le variazioni operate sulle aliquote, rispetto alle fasce di reddito. La risposta nasconde, di certo, delle incognite non ancora risolte. Insomma, si tratta di una di quelle sorprese che diventano amare solo quando le si inizia a sentire sulla propria pelle. In principio, rappresentano solo delle novità e basta. Tuttavia, è chiaro che ci sarà qualcuno che pagherà di meno e qualcun altro che avrà la peggio. Cerchiamo, però, di capire meglio dove giace la falla, dando uno sguardo alla riforma.

Ebbene, attenzione perché potremmo rientrare in quegli sfortunati contribuenti che perderanno circa 188 euro dalla busta paga con la riforma IRPEF. Saranno ben 370.000 le persone che subiranno questa decurtazione. Il tutto, a favore di talune categorie di lavoratori, che sono quelle dei dipendenti e dei dirigenti. Chi perderà, invece, sono i pensionati e gli autonomi. Ciò è quanto risultato dalla simulazione dell’Ufficio parlamentare di bilancio sulla riforma.

Attenzione perché potremmo rientrare in quegli sfortunati contribuenti che perderanno circa 188 euro dalla busta paga con la riforma IRPEF

Entriamo, però, più nel merito della riforma IRPEF, per capire, effettivamente, la portata del cambiamento. In specie, i dipendenti otterranno una riduzione d’imposta di circa 190 euro, contro i 178 dei pensionati e i 105 dei lavoratori autonomi. A ciò aggiungasi che ben il 55% delle risorse, pari a 4 miliardi di euro, andrà al comparto del lavoro dipendente. Invece, il 36%, pari a 2,6 miliardi, è destinato ai percettori di pensione. Quindi, circa 28 milioni di contribuenti gioveranno di una riduzione del peso fiscale complessiva di 264 euro pro capite.

Tuttavia, la riforma IRPEF lascerebbe in zona grigia una buona fetta della popolazione, che non gioverà di nessuna agevolazione. Cioè, ci saranno coloro la cui situazione rimarrà immutata e coloro che, addirittura, subiranno un incremento di imposta. Tali sono proprio quegli sfortunati contribuenti di cui stiamo parlando, ossia quelle 370.000 persone che perderanno 188 euro dalla busta paga.

I motivi per cui alcune fasce di contribuenti pagheranno di più

Il motivo di questo possibile svantaggio sta nella differenza tra reddito imponibile e reddito complessivo. Sul primo si calcolano le imposte, mentre sul secondo le detrazioni. Se una persona ha solo redditi da lavoro o da pensione, l’effetto della riforma sarà positivo. La riduzione delle aliquote è in grado, infatti, di compensare il calo delle detrazioni. All’opposto, in presenza di altri redditi oltre quelli di lavoro, la compensazione sarà inferiore e quindi si finisce per pagare di più.

In definitiva, la conclusione dello studio dell’Ufficio parlamentare di bilancio è che della riforma IRPEF beneficia chi guadagna di più. In proporzione, infatti, i dirigenti otterranno una riduzione di imposta maggiore, pari a circa 368 euro. A seguire, si collocano gli impiegati, per cui la riduzione di imposta complessiva, come detto, ammonterà a circa 264 euro. Infine, ci sono gli operai che otterranno una riduzione del peso fiscale complessiva pari a soli 162 euro. Insomma, il carico fiscale complessivo graverà maggiormente e in proporzione su chi guadagna di più.

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