Attenzione perché le afte che abbiamo in bocca potrebbero rappresentare il campanello di allarme di patologie talvolta gravi

bocca

Il nostro corpo si comporta come un unico sistema collegato in maniera inestricabile. Così potremmo venire a conoscere della presenza di una malattia per segni che si verificano in tutt’altro lato del corpo. Oppure, ancora, potrebbero legarsi a fenomeni che riteniamo piuttosto comuni. Così dovremmo prestare una grande attenzione ai campanelli d’allarme che si presentano e non compiere errori di sottovalutazione.

Ad esempio, di recente abbiamo parlato della malattia soprattutto primaverile presente perlopiù in alcune Regioni d’Italia. Oggi invece parliamo della cura che dovremmo riservare al monitoraggio delle afte orali. Queste consistono in piccoli taglietti (anche chiamate ulcere) che si formano sulla parete dei tessuti molli all’interno della bocca. Le afte, a differenza dell’herpes, non sono contagiose. E nella maggior parte dei casi guariscono senza bisogno di particolari trattamenti. In questi casi gli esperti consigliano, per limitare il rischio d’insorgenza, di mantenere una buona igiene orale, di bere molta acqua, di ridurre lo stress e di mangiare frutta e cereali.

Meglio effettuare un controllo

Dovremmo però prestare attenzione, perché le afte che abbiamo in bocca e che talvolta percepiamo sulla parete orale potrebbero avere un significato più profondo. Gli esperti suggeriscono di tenere un diario contenente le varie manifestazioni, in modo da facilitare la comprensione di possibili correlazioni.

Sono plurime le possibili spiegazioni di questo fenomeno. Le afte in bocca potrebbero indicare la carenza di assunzione della vitamina B12 (piuttosto diffusa tra i vegani) e della vitamina B9 (che invece tende a mancare per mancanza di vegetali freschi all’interno della dieta).  Anche i soggetti celiaci presentano spesso queste lesioni, verificandosi dunque una correlazione tra i due fenomeni. Ma non finisce qui.

Come forse sapremo, la malattia di Behçet è una malattia autoimmune di natura infiammatoria che coinvolge i vasi sanguigni. Una delle dirette conseguenze, oltre all’infiammazione di articolazioni e apparato dirigente, è proprio l’insorgere di ulcere dolorose in bocca. La malattia inizia a svilupparsi intorno ai 20 anni di vita, anche se per fortuna rientra tra le malattie rare.

Attenzione perché le afte che abbiamo in bocca potrebbero rappresentare il campanello di allarme di patologie talvolta gravi

Un’altra malattia infiammatoria che può manifestare come segni l’afta in bocca è la cosiddetta malattia di Crohn. Questa può colpire tutto il tratto gastrointestinale, anche se principalmente si concentra sull’ultima parte dell’intestino tenue e sul colon. Tra i segni distintivi potrebbero però rientrare anche le afte in bocca.  Dovremmo dunque prestare sempre massima attenzione e non sottovalutare un fenomeno del genere.

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