Moltissimi debiti con lo Stato erano sospesi dal giorno 8 marzo 2020, ma quel provvedimento non poteva essere definitivo. Tutti devono quindi fare attenzione perché la sospensione delle cartelle esattoriali sta per finire e bisogna ricominciare a pagare i propri debiti con il Fisco.
L’Agenzia delle Entrate ha dovuto stabilire una data definitiva per la ripresa del recupero della morosità da parte dello Stato.
Cosa devono aspettarsi i contribuenti
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Le esecuzioni riprendono tutte, sia la notifica delle cartelle esattoriali che i pignoramenti sugli stipendi.
La prima data critica
Le esecuzioni riprenderanno materialmente il 1° luglio 2021. Non sarà un bell’inizio estate per i contribuenti che avevano esecuzioni sospese. Si parla in particolare delle esecuzioni sospese dal 19 maggio scorso. Fino a tutto il mese di giugno chi aveva già ricevuto notifiche di pignoramenti può stare tranquillo. Ma dal 1° luglio lo Stato potrà pignorare lo stipendio di queste persone.
Attenzione perché la sospensione delle cartelle esattoriali sta per finire e bisogna ricominciare a pagare i propri debiti con il Fisco
Allo stesso modo riprenderanno efficacia i fermi amministrativi sui veicoli e potranno essere messe in esecuzione le ipoteche. Significa che il Fisco potrà riprendere le esecuzioni materiali su case e capannoni o fondi commerciali.
Seconda data critica: il 2 agosto
È la data critica per chi non paga i propri debiti dal giorno 8 marzo 2020. In questo caso la sospensione finisce il giorno 31 luglio. Trattandosi però di un sabato, le normali regole di legge stabiliscono che la scadenza sia rinviata al primo giorno non festivo. Ecco quindi che la minaccia di esecuzione si concretizza dal 2 agosto.
Le rateizzazioni sono l’ultima salvezza per il contribuente
Ogni rateizzazione che non venga rispettata fa decadere completamente dal beneficio. Quindi il contribuente deve pagare immediatamente l’intero debito. L’ultima possibilità concessa ai morosi è l’allungamento della tolleranza. Prima si perdeva il beneficio se non si pagavano 5 rate, mentre adesso si può arrivare fino a 10. Questo vale solo per coloro che abbiano già chiesto la rateizzazione del debito. Chi lo chiederà da gennaio 2022 potrà sgarrare solo per 5 rate, come prima.