È tempo di dichiarazioni dei redditi. Per un contribuente in ogni momento potrebbe scattare un accertamento fiscale. Ma che cos’è esattamente e cosa potrebbe fare scattare un controllo del Fisco?
L’Agenzia delle Entrate è responsabile del corretto adempimento degli obblighi fiscali dei contribuenti, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Per raggiungere questo obiettivo il Fisco adotta una serie di attività di controllo verso i contribuenti.
L’attività di controllo potrebbe portare all’avviso di accertamento, un atto che rappresenta il risultato dell’attività istruttoria e dei singoli metodi accertativi utilizzati. Scopriamo cosa potrebbe fare scattare un accertamento fiscale.
Oramai quasi tutti i contribuenti subiscono un controllo fiscale automatico
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In una prima fase i metodi accertativi sono quelli automatizzati, ovvero quelli effettuati su tutte le dichiarazioni dei redditi depositate. In questa prima fase l’Agenzia delle Entrate controlla la congruità dei dati dichiarati. Per ogni contribuente viene fatta una stima delle tasse che dovrebbe pagare e questo dato viene confrontato con la dichiarazione effettuata.
I controlli automatizzati possono portare alla luce delle irregolarità fiscali. Queste irregolarità possono essere di varia natura. Per esempio possono fare emerge un errore nella dichiarazione oppure una incompletezza. O ancora, potrebbe emergere un’incongruenza nei documenti.
Attenzione perché così si fa scattare una verifica approfondita del Fisco
Quindi l’attività di accertamento fiscale si basa sull’incrocio di una serie di dati riferiti al contribuente. Per esempio un’attività anomala sul conto corrente, entrate sospette che non trovano riscontro nelle dichiarazioni dei redditi, ecc. Se in base a questi controlli dovesse emergere un’anomalia, allora parte l’avviso di accertamento. Attenzione perché così si fa scattare la notifica formale al contribuente di un’attività di controllo sostanziale.
Con l’avviso di accertamento il Fisco in genere contesta al contribuente un mancato pagamento di tasse e richiede il versamento delle somme dovute. In caso di accertamenti fiscale non è l’Agenzia delle Entrate che deve dimostrare l’evasione fiscale, ma il contrario. Il contribuente deve dimostrare che la pretesa del Fisco non è legittima.
Cosa deve fare il contribuente che riceve un avviso di accertamento fiscale
Il contribuente che riceve un avviso di accertamento ha due strade. La prima è quella di rifiutarsi di pagare e fare ricorso. Oppure può decidere di accettare la richiesta del Fisco e in questo caso ottiene una riduzione della sanzione. In caso di notifica di un avviso di accertamento senza invito al contraddittorio, il contribuente può seguire una terza strada. Quella di richiesta all’Agenzia delle Entrate della formulazione della proposta di accertamento con adesione. In questo caso, il contribuente potrebbe ottenere una riduzione della sanzione nella misura di 1/3 del minimo previsto dalla legge.
Infine è utile sapere che il recupero delle cifre non pagate avviene tramite pagamento delle cartelle esattoriali. Ma in casi estremi il Fisco può ricorrere anche al pignoramento dello stipendio, della pensione e del conto corrente.