La demenza e l’Alzheimer sono due facce della stessa medaglia. Colpiscono la popolazione adulta con più di 65 anni di età ma i cui sintomi precoci si possono manifestare già a partire dai 50 anni. Ci possono essere dei comportamenti (diete, esercizio fisico, esercizi mnemonici) che permettano di ritardare l’insorgere della malattia. Ecco cosa dobbiamo assolutamente fare per prevenire demenza e ictus e che spesso sottovalutiamo.
Gli studi sull’argomento sono numerosi e in continua evoluzione. Lo scopo è quello di intercettare la demenza prima che sia troppo tardi. Per esempio, bisogna fare molta attenzione, perché chi presenta questo sintomo ha alte probabilità di sviluppare demenza e Alzheimer.
Parodontite e perdita dei denti
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Con parodontite (o piorrea) si intende l’infezione del parodonto, un sistema di supporto che permette alle radici dei denti di rimanere ancorate alle ossa mascellari. La parodontite è causata da un gruppo di batteri della placca batterica che provocano una risposta infiammatoria locale. Quando questa si verifica, il risultato finale è la perdita dei denti.
La perdita dei denti è un problema importante, non legato soltanto all’estetica. La perdita dei denti comporta una modifica del posizionamento della lingua nella bocca, con difficoltà nel parlare, nel masticare, nel deglutire. A sua volta questi problemi si ripercuotono sull’aspetto sociale, fondamentale nella terza età, quando gli individui si possono trovare drammaticamente soli.
Attenzione perché chi presenta questo sintomo ha alte probabilità di sviluppare demenza e Alzheimer
Numerosi sono gli studi che tendono ad associare la perdita dei denti alla possibilità di avere una forma di demenza negli anni successivi, incluso il morbo di Alzheimer. In un articolo recentissimo (Qi X et al, 2021), gli scienziati hanno raccolto i dati di tutti gli studi precedenti, analizzandoli con strumenti statistici.
Hanno scoperto che gli adulti che avevano perso più denti avevano un rischio 1,48 volte maggiore di sviluppare un deterioramento cognitivo e un rischio 1,28 volte maggiore di avere demenza. In particolare, si aveva una relazione di dose-risposta dove, ogni dente mancante in più si traduceva in una maggiore probabilità di avere demenza. Interessante notare che l’uso di protesi faceva diminuire questa percentuale.
Le cause che legano la perdita dei denti alla demenza non sono ben chiare, anche se sono state fatte diverse ipotesi interessanti da confermare con studi successivi. Si pensa, per esempio, che la perdita dei denti comprometta una corretta nutrizione e questo si ripercuota sul funzionamento del sistema nervoso centrale. Un’altra ipotesi è che l’infiammazione della parodontite provochi un’infiammazione anche al sistema nervoso centrale, con conseguente diminuzione della capacità cognitive. L’igiene orale quindi diviene un ulteriore risorsa per il nostro benessere ed è un passaggio importante per la nostra salute generale.
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