Attenzione perché chi possiede questa particolare moneta da 20 centesimi rischia di commettere un reato

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Dietro ogni moneta o banconota potrebbero nascondersi storie davvero molto affascinanti e coinvolgenti. Questo lo sanno bene anche i collezionisti ed i numismatici che sono alla continua ricerca di esemplari unici e particolari. Avevamo già visto alcuni casi del genere, quando abbiamo parlato ad esempio di queste banconote che valgono più di 50.000 euro.

Fra le vicende più incredibili ed assurde che riguardano le monete vi sono gli errori di conio, cioè quei difetti che si riscontrano durante la coniazione. Gli esemplari che contengono questi errori, in teoria, vengono prontamente distrutti dalla Zecca stessa.
Alcune volte, però, può capitare che questi vengano immessi ugualmente in circolazione, acquisendo, così, un valore incredibile.

Vi è, però, un caso davvero particolare accaduto proprio nel nostro Paese, durante alcune prove di coniazione precedenti all’introduzione dell’euro. La moneta che ne è uscita fuori è a tutti gli effetti illegale e, come vedremo, non conviene detenerla. Infatti, bisogna fare attenzione perché chi possiede questa particolare moneta da 20 centesimi rischia di commettere un reato.

Un esemplare particolare

L’esemplare da 20 centesimi di euro che stiamo per analizzare, contiene un piccolo ma grossolano errore di coniazione. Tuttavia, per il resto, possiede tutte le caratteristiche della comune moneta italiana.

Infatti, sul dritto troviamo la rappresentazione della celebre opera di Boccioni “Forme uniche di continuità nello spazio”. A sinistra vi è il monogramma “RI” (Repubblica Italiana), mentre a destra il segno di zecca “R” ed il millesimo di conio. Nella parte inferiore vi è la firma dell’incisore Maria Angela Cassol (M.A.C.).
Infine, intorno abbiamo le 12 stelle a cinque punte che rappresentano l’Unione Europea.
Il verso, invece, è quello comune a tutti gli altri Stati europei.

Attenzione perché chi possiede questa particolare moneta da 20 centesimi rischia di commettere un reato

Nel giugno del 1999, durante le suddette prove di coniazione, a causa di un disguido tecnico, si coniarono precisamente 1.179.335 pezzi da 20 centesimi con un errore clamoroso. Infatti, questi esemplari riportavano il millesimo 1999, anziché il 2002.
Una volta scoperto l’errore, si decise di distruggere gli esemplari mediante deformazione dell’intero lotto.
Nel corso delle operazioni, però, ignoti riuscirono a trafugare un numero imprecisato di monete per poi rivenderle ad alcuni collezionisti.

Tuttavia, anche se questo piccolo errore di coniazione potrebbe far valere questa moneta anche migliaia di euro, non conviene averla nella propria collezione.
Infatti, chiunque detenga questo esemplare, oltre al sequestro immediato, rischia di incorrere anche nel reato di ricettazione.
Quindi, bisogna fare attenzione perché chi possiede questa particolare moneta da 20 centesimi rischia di commettere un reato.

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