Secondo stime recenti, sarebbero circa 4 milioni gli italiani che hanno aperto una partita IVA. Molti altri stanno pensando di aprirla, ma vengono frenati da mille dubbi circa la sua convenienza.
Prima di valutare i costi da sostenere, chi apre una partita IVA deve tenere conto di alcuni adempimenti necessari e preventivi. Per prima cosa dovrà scegliere tra regime ordinario e forfettario. Poi, dovrà scegliere a quale cassa professionale iscriversi e il codice ATECO corrispondente alla sua attività. Inoltre, qualora non lo avesse già, dovrà obbligatoriamente aprire un indirizzo di posta certificata (PEC). Insomma, c’è un iter burocratico da attraversare, meno complesso di quanto sembra, a dire la verità.
Detto questo, aprire una partita IVA non è oneroso come alcuni possono pensare. Ma attenzione perché chi ha la partita IVA deve pagare queste tasse anche quando non fattura. Chi valuta se aprire o meno la partita IVA, infatti, spesso si sofferma sui costi di apertura e trascura i costi fissi per mantenerla. Sapere quanto costa mantenere una partita IVA, anche se “ferma”, è un parametro essenziale per la scelta.
Attenzione perché chi ha la partita IVA deve pagare queste tasse anche quando non fattura
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Prima di aprire una partita IVA, bisogna conoscere i costi fissi che genererà. Se è vero che aprire la partita IVA non costa nulla, è altrettanto vero che per mantenerla bisogna versare delle tasse anche in totale assenza di fatturazioni.
Il primo di questi costi fissi è quello corrispondente all’iscrizione obbligatoria dell’attività presso la Camera di Commercio. Da non trascurare anche il costo dovuto alle spese del commercialista, che chiederà un compenso all’assistito anche solo per tenerne la contabilità.
Bisogna aggiungere a queste due categorie di costo anche quella relativa ai contributi previdenziali. Questi possono essere davvero onerosi, specialmente nel caso in cui la partita IVA fattura poco o nulla. Pensiamo, per esempio, agli artigiani, che pagano parte dei contributi in quota fissa.
Considerando i costi fissi, conviene o meno aprire la partita IVA prevedendo poco fatturato?
Dunque, conviene o meno tenere aperta una partita IVA con poco fatturato? A conti fatti, una partita IVA il cui volume di affari è nullo o quasi per molto tempo può generare costi eccessivi e non sostenibili. Bisogna ricordare, inoltre, che la legge non prevede l’obbligo di partita IVA per ricavi annui inferiori ai 5.000 euro. In questo caso, quindi, aprire la partita IVA è certamente sconveniente.
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