Appena ieri si è avuta una nuova emissione di BOT a 6 mesi da parte del Tesoro italiano. La notizia, di per sé, non avrebbe nulla di nuovo, tranne che per un dettaglio che sta a cuore ai risparmiatori: il tasso d’interesse.
Bene, l’emissione di ieri è riuscita a spuntare un nuovo record, ma in negativo. Infatti, il rendimento medio ponderato semestrale si è portato a –0,478% (qui al link i dettagli dell’asta).
Dunque, attenzione perché 10.000 euro investiti ieri varranno meno a Pasqua 2021.
I dettagli dell’offerta
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L’asta di ieri ha messo in circolazione 6,5 miliardi di euro di nuovi Buoni Ordinari del Tesoro e con 182 giorni di vita totale. Ora, mentre Pasqua 2021 cadrà il 4 aprile, la scadenza di questo BOT è fissata poco dopo, il 30 dello stesso mese.
Come detto l’interesse “guadagnato” è pari a –0,478%, in flessione di 9 centesimi, rispetto all’asta del mese precedente.
All’asta di ieri la domanda di BOT a 6 mesi è stata addirittura superiore ai 6,5 miliardi di titoli offerti. E pari, per la precisione, a 10,765 miliardi di euro. Il rapporto domanda/offerta si è attestato sul valore di 1,66.
Quanto varranno a Pasqua 2021 i 10.000 euro investiti ieri
Dunque, se un risparmiatore avesse deciso ieri di affidare i suoi risparmi a tale strumento, tra 6 mesi si ritroverebbe a riscuotere meno di quanto ha investito.
Ora, ricordiamo che i BOT sono titoli senza cedola incorporata (c.d. zero coupon). Il loro rendimento è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto a sconto e il valore 100 finale di restituzione.
Quando il tasso è negativo, dunque, si compra a un prezzo leggermente superiore per incassare a scadenza meno. Cioè paghiamo noi il Tesoro italiano per lasciare parcheggiati lì i nostri soldi. Ecco, dunque, da dove deriva la perdita.
A questo punto ipotizziamo anche un’inflazione molto bassa, ad esempio pari allo 0,40% annuo. Se fosse così, sarebbero 40 euro persi in un anno. Quindi, in sei mesi, dovremmo conteggiare altri 20 euro di perdita.
Infine, le commissioni bancarie sono pari a zero nel caso di rendimenti negativi o nulli. Nel caso in cui, invece, i tassi fossero stati positivi, per scadenze tra i 171 e i 330 giorni le commissioni sarebbero potute giungere al massimo allo 0,20%.
Ecco spiegato il nostro avvertimento: attenzione perché 10.000 euro investiti ieri varranno meno a Pasqua 2021.
Si è perso il senso il senso della valorizzazione dei risparmi
Questa dinamica di tassi negativi va ormai avanti da tempo. Ora, è vero che a comprare sono maggiormente soggetti istituzionali e non tanto i piccoli risparmiatori. Tuttavia, andrebbe sempre fatto salvo il concetto di remunerazione, specie per il piccolo risparmiatore.
Sicuramente i tassi oggi sono a zero, ma questo non deve costituire un incentivo a scegliere soluzioni in perdita già in partenza.
Ad esempio, un conto deposito, sebbene sia a un livello di rischio di una spanna maggiore, potrebbe offrire un piccolo rendimento positivo.
In quest’articolo, ad esempio, poniamo a confronto i rendimenti dei BOT con quelli dei conti deposito.