Attenzione, meglio stare attenti perchè l’INPS revoca la pensione a chiunque commette incautamente questo grossolano errore

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Quando finalmente si arriva a prendere la pensione lo si vede come un punto di arrivo. Come una sicurezza economica che nessuno può più togliere. Ma è bene mettere in conto che l’INPS può anche revocare la pensione in alcuni casi. E non solo le pensioni che si basano sul reddito, per le quali serve comunicare annualmente i redditi con il modello RED. Anche le pensioni previdenziali possono essere sospese se si commette un errore, anche in buona fede, che non si prende in considerazione.

Nuovo lavoro

La generalità delle pensioni è cumulabile con il reddito da lavoro. Ma attenzione, meglio stare attenti perchè l’INPS revoca la pensione se pensa che la cessazione del lavoro è fittizia. Cerchiamo di capire cosa significa questa cosa e come evitare d’incorrere nella sospensione dei pagamenti.

Al pensionato non è proibito lavorare e percepire altri redditi oltre a quelli che eroga l’INPS. Fanno eccezione quelli che scelgono per l’uscita dal mondo del lavoro misure che prevedono il divieto di cumulo come:

a)  Quota 100;

b) Quota 102;

c) Quota 41.

Per chi si è pensionato con queste misure vige il divieto di cumulare con quelli di pensione eventuali redditi da lavoro. Ma per tutti gli altri tale vincolo non sussiste ed è possibile svolgere attività lavorativa senza che questo influisca sull’assegno previdenziale percepito. Ma anche laddove il divieto non c’è bisogna usare prudenza.

Attenzione, meglio stare attenti perchè l’INPS revoca la pensione a chiunque commette incautamente questo grossolano errore

Per accedere alla pensione i lavoratori dipendenti devono obbligatoriamente cessare l’attività lavorativa. Per i lavoratori autonomi questo, invece, non è richiesto. Se il dipendente dopo il pensionamento sceglie di riprendere a lavorare non ci sono problemi per l’INPS. Ma è necessario che l’istituto non percepisca il licenziamento o le dimissioni come fittizie.

Se, ad esempio, il lavoratore subordinato lascia il lavoro e dopo la liquidazione del trattamento viene nuovamente assunto potrebbero esserci ripercussioni. Se il nuovo lavoro è presso un datore di lavoro diverso non ci sono assolutamente problemi e non si rischia nulla. Ma se è lo stesso per il quale si lavorava prima del pensionamento bisogna fare attenzione. Soprattutto se le condizioni lavorative e la mansione svolta sono le stesse. In questo caso, anche a distanza di mesi, l’INPS potrebbe pensare che la cessazione del rapporto sia stata finta. E in questo caso procede alla revoca della pensione.

Cosa fare, quindi, se dopo il pensionamento il vecchio datore di lavoro ci propone di tornare a lavorare? Accertarsi che le condizioni lavorative siano differenti. Basta, ad esempio, non ricoprire lo stesso ruolo, con lo stesso stipendio per non destare troppi sospetti. O, ancora, non avere la stessa tipologia di contratto. Questo perché può capitare che un’azienda si voglia avvalere dell’esperienza di un dipendente pensionato, magari per formare i nuovi assunti.

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