Attenzione massima alla truffa collaudata dei siti di commercio online che colpisce chi vende in buona fede

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Acquistare e vendere presso i siti di e-commerce può portare ad esporsi a vere e proprie truffe. Una è molto frequente, ed è particolarmente beffarda per chi la subisce. Ecco quale.

Sono tanti i colpi messi a segno nel corso degli ultimi anni: una delle truffe più diffuse tra i siti di commercio on-line, non riguarda esclusivamente gli acquirenti, ma i venditori. Come è possibile? Questi sono subdolamente colpiti da finti acquirenti con un metodo che apparentemente può apparire ingenuo, ma che spesso ha funzionato. Per fortuna ci sono alcuni segni utili a odorare che forse non siamo di fronte ad una persona onesta, ma anzi dobbiamo prestare attenzione massima alla truffa collaudata dei siti di commercio online che colpisce in maniera subdola.

Ecco come funziona

Tramite una conversazione telefonica preventiva un finto acquirente si finge molto interessato al bene messo in vendita. Anzi, pare talmente ben disposto nei confronti dell’affare da lasciar trapelare il desiderio di concludere presto. Così chiede al venditore di andare presso lo sportello delle poste più vicino, dicendo di voler inviare i soldi per la relativa spedizione: spiegano, ad esempio, che inserendo la propria carta, possono ricevere direttamente l’importo ritirando il bonifico inviato dall’interessato.

Il truffatore potrebbe provare a motivare questo metodo comparandolo a quello dei servizi di trasferimento immediato di soldi con circuiti privati, in cui effettivamente il ricevente ottiene il denaro dopo aver comunicato il codice della transazione. Gioca inoltre sull’ambiguità dei termini dati dallo sportello: ad esempio laddove c’è scritto “ricarica”, vuole far credere che si tratta di una ricarica ricevuta dal venditore. Nulla di questo può però funzionare su di un circuito ufficiale per ritirare i contanti in maniera immediata.

L’onesto venditore, non conoscendo il supposto metodo proposto, viene spesso guidato telefonicamente dal finto acquirente. Il quale lo incalza con i tempi, così da non far razionalizzare quello che sta avvenendo. Nel giro di pochi attimi, la vittima si potrebbe trovare così a selezionare l’importo non della cifra da ritirare, ma di quella da inviare. D’altro canto, il desiderio di concludere il prima possibile l’affare potrebbe portare l’ingenuo venditore a non farsi troppe domande: indica al finto acquirente il codice della transazione, e seleziona l’invio del denaro. Ecco spiegato come quello che possa sembrare evidentemente una richiesta di soldi, se ambiguamente presentata, possa apparire come un metodo sensato.

Attenzione massima alla truffa collaudata nei siti di commercio online che colpisce in maniera subdola

Come detto, un sistema così congegnato è sicuramente definibile una truffa, avendone tutti gli elementi costitutivi: il vantaggio illecito, il metodo composto in artifici e raggiri, ed ovviamente il danno della vittima. Anche qualora non consumata pienamente, il comportamento merita una denuncia alla polizia postale. Infatti è considerato reato anche il tentativo di truffa, purché la direzione causale degli eventi sia tale da poter definire chiaramente la finalità illecita.

È sempre bene richiedere l’invio di denaro tramite metodi ufficiali con ricevuta attestante l’invio, ed evitare di incappare in sistemi non conosciuti di pagamento. Nel dubbio, facciamo attendere l’interlocutore per verificare con calma la sensatezza del metodo proposto. Il truffatore ha sempre fretta, il venditore ha bisogno di tempo. Inoltre, proviamo sospetto nei confronti di chi è interessato a concludere rapidamente senza informarsi adeguatamente sulle qualità del prodotto: a nessuno piace regalare soldi per un prodotto non buono.

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