Per il Fisco in Italia la pandemia sembra non esistere. L’emergenza sanitaria e la grave crisi economica dovute al Covid 19, hanno letteralmente travolto il nostro Paese.
E sebbene siano evidenti gli sforzi da parte di tutti ad andare avanti, sono moltissime le famiglie, le imprese e i lavoratori in serie difficoltà.
A parte il rinvio di solo alcune delle scadenze fiscali, qualche sconto sulle imposte e il mini condono sulle cartelle esattoriali, lo Stato continua a incassare i soldi dei contribuenti.
Nel 2020 alcune imposte, tra le quali anche la TARI, sono addirittura aumentate. Raggiungendo un incremento dell’80%. Nonostante molte attività siano sospese. E, di conseguenza, si producano anche meno rifiuti.
Un vero e proprio labirinto per i contribuenti italiani, che non riescono più a districarsi tra adempimenti fiscali ordinari non sospesi. Cartelle esattoriali, rateizzazioni e moratorie su mutui e prestiti. E molto altro ancora.
Come giustamente affermato da Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre “adesso il lockdown andrebbe applicato a quei 28 miliardi di tasse”. Ma purtroppo siamo consapevoli che questo non accadrà.
In un momento così difficile lo Stato dovrebbe solo aiutare i cittadini dando loro sostegni economici e non prenderli! Chiaramente si tratta di un’utopia.
Pertanto, ritornando con i piedi per terra, quest’oggi con i Consulenti di Diritto e Fisco di ProiezionidiBorsa cercheremo di capire in quali casi l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve rimborsare i soldi delle cartelle esattoriali ai contribuenti.
Attenzione, in questi casi l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve rimborsare i soldi delle cartelle esattoriali ai contribuenti
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Siamo tutti consapevoli che a fine aprile 2021 e, dunque, tra pochi giorni, l’Agenzia delle Entrate riprenderà l’attività di riscossione.
Il Fisco, infatti, è oramai pronto a notificare ai contribuenti una valanga di nuovi atti. Tra avvisi di accertamento e cartelle esattoriali. Mentre il Governo studia le contromisure. Tutto ancora da definire.
Secondo il vigente DPCM il versamento delle entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agenzia della Riscossione, sono sospesi fino al 30 aprile 2021.
Tuttavia, nonostante la sospensione prorogata dal 28 febbraio 2021 al 30 aprile 2021, ad alcuni contribuenti con piani di rateizzazione in corso per cartelle esattoriali con rate in scadenza nel periodo di sospensione, l’Agenzia fiscale ha continuato a prelevare dal conto corrente le rate della rateizzazione. Addebitando la responsabilità del prelievo non dovuto, in questo periodo di sospensione, alle banche.
Ma gli istituti bancari hanno semplicemente eseguito le indicazioni operative dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Di certo, in questi casi, non c’è stata una buona comunicazione tra l’Agenzia delle Entrate Riscossione, in qualità di soggetto creditore, e la banca. Che ha comunque, continuato a effettuare gli addebiti delle rate relative ai piani rateali concessi.
In questi casi, il contribuente potrà chiedere il rimborso delle rate fin qui pagate.
Si consiglia pertanto, di controllare il proprio conto corrente. E di valutare se chiedere o meno il rimborso delle rate ingiustamente pagate.
Optando per il rimborso, il contribuente posticiperà il pagamento comunque dovuto.
Inoltre, si consiglia di usufruire dei servizi online offerti dall’Agenzia per verificare le cartelle a proprio nome, le procedure, nonché le rateizzazioni, cliccando qui per le istruzioni.
Abbiamo visto, dunque, perché prestare attenzione: in questi casi l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve rimborsare i soldi delle cartelle esattoriali ai contribuenti.