Gli italiani sono sempre molto attenti quando si parla di cibo. La nostra cultura è nota infatti per lo studio e la passione con cui si studiano e lavorano gli ingredienti. A volte però il consumatore medio butta distrattamente nel carrello degli articoli che gli capitano sotto mano. A lungo andare però questa “non-scelta” potrebbe rivelarsi problematica per la salute. Per questo oggi parliamo di uno degli alimenti da colazione onnipresenti sulle nostre tavole e del perché vale la pena informarsi su di esso. Infatti ecco perché bisogna fare attenzione, il latte che compriamo al supermercato potrebbe contenere tracce di antibiotici e medicinali. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e di che ripercussioni possono avere sulla nostra salute.
Come fare la spesa in maniera consapevole
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Spesso nei nostri articoli abbiamo spiegato come fare una spesa consapevole. Generalmente i due principi da rispettare per capire cosa si compra risiedono nel leggere l’etichetta e nel tenere conto della provenienza dei prodotti. Nella prima infatti sono riportati tutti gli ingredienti presenti nell’articolo che stiamo visionando. Spesso ci accorgeremo che ce ne sono alcuni che proprio non c’entrano nulla e che ne mistificano il gusto, come accade ad esempio nel caso del pesto. Per quanto riguarda il secondo fattore invece consigliamo di comprare sempre prodotti nostrani o al massimo europei. Questo non per puro campanilismo, ma per la differenza delle legislazioni in materia alimentare che qui sono più stringenti che all’estero. A volte però queste accortezze non sempre bastano. È necessario anche informarsi su cosa acquistare.
Attenzione, il latte che compriamo al supermercato potrebbe contenere tracce di antibiotici e medicinali
Il giornale specialistico americano Journal of Dairy Science ha studiato alcuni campioni di latte UHT presenti sul mercato italiano. I risultati, analizzati da un macchinario di ultima generazione, hanno rilevato la presenza di antibiotici e di medicinali in concentrazioni variabili da 0,007 a 4,53 ng/mL. Probabilmente questi sono stati somministrati agli animali o con scopi medicamentosi o tramite il loro mangime con il risultato di inquinarne il latte. Bere una simile sostanza infatti potrebbe portare a reazioni allergiche, a resistenza verso gli antibiotici oppure a intossicazioni alimentari. In altri studi menzionati dalla rivista si era rilevata anche la presenza delle pericolose micotossine. Per questo è necessario un costante monitoraggio della filiera da parte dei produttori e un costante aggiornamento in materia da parte dei consumatori.
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