Tra meno di un mese appuntamento con la seconda scadenza per poter accedere al pensionamento anticipato. Perciò attenzione il 15 luglio scade la domanda per la pensione anticipata Legge 104 e non solo. Questa misura prevede quattro categorie di tutela: disoccupati, caregiver, invalidi e lavori gravosi. Ma vediamo di cosa si tratta e perché è necessario sbrigarsi.
Attenzione il 15 luglio scade la domanda per la pensione anticipata Legge 104
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Come già anticipato, in una nostra guida precedente: chi vuole accedere alla pensione con Legge 104 deve sbrigarsi, la scadenza ormai è vicina.
In quest’articolo analizziamo nel dettaglio quali sono i lavoratori che possono accedere al sussidio APE Sociale e se è penalizzante ai fini economici.
Possono accedere a questa misura quattro categorie di lavoratori. Nello specifico con un requisito di 63 anni di età e 30 anni di contributi possono fare domanda i:
a) lavoratori disoccupati che hanno perso involontariamente il lavoro, anche con il licenziamento per giusta causa. La condizione indispensabile è quella di aver terminato la fruizione della NASPI da almeno tre mesi dalla presentazione della domanda;
b) lavoratori disabili con una percentuale invalidante non inferiore al 74%;
c) lavoratori caregiver: coloro che assistono un familiare con handicap grave (Legge 104 art. 3 comma 3). Inoltre, è necessaria la convivenza coni il familiare almeno sei mesi prima dalla presentazione della domanda.
Con 63 anni di età e 36 anni di contributi possono presentare domanda i: lavoratori gravosi che rientrano nelle 15 categorie previste nel Decreto Legge, consultabili qui.
Le lavoratrici madri possono fruire di una riduzione contributiva di un anno per ogni figlio per un massimo di due anni. Quindi, i 30 anni di contributi diventano 28, i 36 anni diventano 34.
Trattamento economico
Da precisare che l’Ape sociale è un trattamento assistenziale e non un pensionamento come comunemente è solito chiamarlo. L’assegno corrisposto è rapportato all’importo della pensione maturata all’atto della richiesta. Inoltre, tale importo non può superare il valore di 1.500 euro lordi, pari a circa 1.320 euro netti.
L’assegno è erogato per 12 mensilità fino al raggiungimento dei requisiti dell’età pensionabile (attualmente 67 anni).
Ricordiamo che in questi casi il TFR per i dipendenti pubblici è erogato dopo un anno dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.