Attenzione dopo l’olio di girasole, cibi che scarseggiamo e gas che aumenta anche questo altro fondamentale alimento potrebbe presto sparire dai scaffali dei supermercati

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La recente guerra in Ucraina ha provocato una crisi delle materie prime. L’effetto che tutti subiamo è quello dell’aumento delle bollette di luce e gas. Ma  va preso in considerazione anche lo scarseggiare di alcuni prodotti alimentari. L’olio di semi di girasole, infatti, è già sparito da tempo dagli scaffali dei supermercati. Il poco che è ancora reperibile in Italia viene venduto a prezzi assurdi. E anche se la cosa non dovrebbe stupire, visto che è una delle conseguenze della guerra, ci lascia ancora basiti. In alcuni Paesi europei sono iniziati i razionamenti nei supermercati per fronteggiare la scarsità di alcuni cibi. Questo perchè bisogna fare attenzione dopo l’olio di girasole altri prodotti alimentari potrebbero iniziare a scarseggiare.

L’alimento a rischio emergenza

A preoccuparsi è l’associazione dei produttori di riso che lancia l’allarme su questo alimento. È ancora disponibile ma a breve potrebbe iniziare a scarseggiare nei supermercati. Ma cosa c’entra il riso con la guerra in Ucraina? 

I prezzi di produzione di questo cereale sono aumentati a dismisura e proprio per questo, vittima dell’inflazione, il riso potrebbe iniziare a scarseggiare. Non solo l’aumento dei prezzi, anche la siccità delle ultime stagioni ha contribuito a svuotare lentamente le riserve di riso. Per i motivi appena elencati i produttori di riso hanno limitato la produzione del cereale. 

Attenzione dopo l’olio di girasole, cibi che scarseggiamo e gas che aumenta anche questo altro fondamentale alimento potrebbe presto sparire dai scaffali dei supermercati

Il calo della produzione per l’aumento delle materie prime e la siccità, quindi, hanno portato ad un calo della produzione di riso. Che entro breve porterà ad una scarsità di prodotto mentre la domanda per lo stesso è in continuo aumento.  Il rischio che si potrebbe correre nelle prossime settimane, quindi, è che il riso disponibile non potrà soddisfare la domanda degli acquirenti.

Il presidente dell’AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale) ha invitato tutti i produttori di riso a vendere le scorte che hanno di prodotto. Questo per evitare, nel breve periodo,  che il riso manchi dagli scaffali dei supermercati. Ovviamente questo scenario potrebbe essere evitato ma solo nel caso che si verifichino specifiche condizioni:

  • che la pioggia torni a cadere scongiurando ancora la siccità;
  • che il prezzo della materie prime scenda.

Quello che ci si chiede è se tutto questo possa portare a razionamenti del riso. Ovviamente il tutto dipende dalla durata della guerra in Ucraina. Se si dovesse concludere entro breve l’Italia potrebbe riprendere i rapporti commerciali con la Russia e l’aumento dei costi potrebbe essere contenuto. A vantaggio, ovviamente, non solo dei Paesi ma soprattutto dei consumatori.

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