Dal 1° luglio scattano i nuovi limiti ai pagamenti in contanti. Si abbassano a 1999 euro le soglie per utilizzare il cash nelle transazioni finanziarie. Per cifre superiori occorre servirsi di strumenti tracciabili come bancomat, carte di credito, bonifici ecc. Ma riguardo le limitazioni ai contanti, per gli assegni cosa cambia? Attenzione, dal 1° luglio se fai un assegno devi seguire queste regole
Limitazioni ai contanti, le nuove regole
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Dal primo luglio per quanto riguarda l’utilizzo del contante si cambia. Non si potranno fare più trasferimenti di denaro con metodi non tracciabili, quindi in cash, per importi superiori ai 1999 euro. Pena multe pesantissime che vanno dai 3mila a 50mila euro. Quindi se una persona decide di pagare una prestazione con un importo a partire da 2000 euro in contanti, incorre in sanzioni pesantissime, fino a 50mila euro.
E questo vale anche se la transazione non riguarda un pagamento di una prestazione o di un prodotto, ma semplicemente una elargizione. Se si volesse dare dei soldi a un figlio, o a un familiare, per importi superiori a 1999 euro è vietato farlo in contanti. Si dovrebbe, per esempio, fare un bonifico.
E per quanto riguarda gli assegni? Come cambia l’emissione di assegni con le nuove limitazioni?
Attenzione, dal 1° luglio se fai un assegno devi seguire queste regole
L’emissione di assegni è regolata dall’articolo 49 del Decreto Legislativo n. 231/2007. Gli assegni emessi con importi superiori ai 1000 euro devono sottostare a condizioni ben specifiche. Le banche possono emettere assegni bancari o circolari di importo superiore ai 1000 euro solamente con la clausola della “non trasferibilità”. Ogni assegno con tale clausola deve necessariamente riportare il nome o la ragione sociale (se persona giuridica), del beneficiario.
Si possono richiedere alla propria banca anche assegni in forma libera, quindi senza che sia riportata la clausola della non trasferibilità. Ma la banca è tenuta a fare comunicazione di rilascio di tale libretto alla Autorità competente. A cui deve comunicare i dati fiscali e anagrafici del richiedente.
Anche in caso di presentazione all’incasso di assegni senza tale clausola la banca deve seguire la stessa procedura. Ovvero comunicare alla Autorità competente i dati anagrafici e fiscali della persona che abbia presentato l’assegno all’incasso.