Pasta e Italia sono un connubio inseparabile. La pasta è spesso il piatto principale di moltissimi pranzi italiani. Gli antropologi culturali ci dicono che la cultura di un Paese si definisce con le parole che quel popolo usa. Se pensiamo, infatti, a quante parole abbiamo per descrivere i vari tipi di pasta, capiamo che la pasta è proprio centrale nella cultura italiana.
Addirittura, in molti casi, per le famiglie italiane, la domenica mattina, è il momento perfetto per preparare la pasta fatta in casa. C’è però un problema, l’uso corretto degli ingredienti. A volte, basta sbagliare un passaggio, per rovinare tutto.
Vediamo, quindi, come evitare questo spiacevole inconveniente. Attenzione, con questo sale la pasta è da buttare.
Sale verde grosso delle Hawaii
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Abbiamo messo la pentola sul fuoco. L’acqua sta iniziando a bollire, e la saliamo. Ecco il passaggio che può condurci in errore: il sale. La scelta del sale è cruciale, per non parlare della quantità da aggiungere all’acqua.
Lunghe diatribe riguardano la scelta tra sale grosso e sale fino, tra sale di mare e di grotta. Ma attenzione, se vogliamo sperimentare, dobbiamo agire con cautela. In particolare, se usiamo il sale grosso delle Hawaii rischiamo di dover buttare la pasta.
Infatti, questo sale riesce ad aggiungere un sentore quasi di dolcezza all’ingrediente su cui viene aggiunto. Sulla pasta, questa “dolcezza” potrebbe entrare in conflitto con il gusto della salsa con cui vogliamo abbinare.
Ad esempio, se abbiamo una salsa con qualche formaggio aggiunto, il gusto dolce della pasta cozza definitivamente con il risultato finale. Ancor peggio se ci riferiamo ad una pasta con il pesto, in cui i pinoli e il basilico aggravano ancor di più la presenza del parmigiano e del pecorino.
In definitiva, sperimentare è bello e utile ma cerchiamo di capire i prodotti che abbiamo davanti.
Attenzione, con questo sale la pasta è da buttare.