Tutto il cibo che ingeriamo ha un qualche effetto sul nostro corpo, ad esempio ci fornisce l’energia necessaria. Allo stesso tempo, assumiamo spesso anche sostanze che potrebbero rivelarsi benefiche.
Il cibo, però, non è sempre e solo salutare, in alcuni casi potremmo ingerire qualcosa che invece potrebbe portare malessere e rischi.
Da tenere sempre sotto controllo, per ogni alimento, la corretta modalità di conservazione. Infatti, il trasgredire tali prescrizioni potrebbe condurre a un nocivo deterioramento del prodotto.
Attenzione allo stato di conservazione di questi pesci perché se alterato potrebbe provocare anche problemi respiratori
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Un’errata conservazione dei pesci dotati di lisca, potrebbe portare negli stessi la formazione di una particolare sostanza: l’istamina. Particolarmente esposti sarebbero i pesci sgombridi come lo sgombro, il tonno e l’acciuga. Tanto è vero che l’intossicazione da istamina sarebbe nota anche come sindrome sgombroide.
L’istamina non sarebbe presente nei pesci vivi, ma si formerebbe in seguito alla cattiva conservazione e refrigerazione. I batteri della cute, branchie e intestino penetrerebbero nei tessuti e produrrebbero l’istamina.
Quest’ultima è una sostanza già presente nel nostro corpo, ma un suo sovradosaggio potrebbe essere pericoloso. Un’intossicazione da istamina comporterebbe in breve tempo eruzioni cutanee, nausea, vomito, diarrea, aritmia, tachicardia, nonché asma e problemi respiratori.
Tali sintomi potrebbero risolversi in un paio di giorni, ma in chi soffre d’asma o ha problemi di pressione potrebbero avere conseguenze più gravi.
In ogni caso, se si sospetta un’intossicazione da istamina sarà bene consultare un medico. Nei casi di sintomi più gravi bisognerà chiamare immediatamente il pronto soccorso.
Inoltre, anche piccole quantità potrebbero provocare reazioni allergiche in persone dotate di poche molecole proteiche, le aminossidasi, atte a metabolizzare l’istamina. Un’insufficienza di aminossidasi potrebbe essere dovuta a predisposizione genetica e a farmaci inibitori. Una causa potrebbero però essere anche le malattie gastrointestinali, per le quali abbiamo visto anche alcuni farmaci che potrebbero comportare la riduzione di una preziosa vitamina.
Come evitare la sindrome sgombroide
Attenzione quindi allo stato di conservazione di questi pesci perché se alterato potrebbe provocare anche problemi respiratori.
Necessaria una refrigerazione corretta e soprattutto non rompere la catena del freddo.
Bisognerebbe dunque comprare da rivenditori fidati.
Quando l’acquistiamo, potrebbero ingannarci circa lo stato del pesce tramite specifici trattamenti inerenti l’aspetto estetico dello stesso.
Per accertarne la freschezza dovremmo tastarlo per assicurarci della sodezza delle carni e annusarlo.
Altri elementi significativi sono gli occhi, che devono essere limpidi e sporgenti, e le branchie di colore rosa/rosso e non scure.
Una buona accortezza sarebbe far rimuovere subito viscere e branchie, così da ridurre i batteri.
Buona norma per evitarne una proliferazione, sarebbe conservare il pesce a temperature inferiori ai 6 gradi e scongelarlo in frigorifero.