Attenzione allo smartphone che ci ascolta e ci ruba i dati e le informazioni

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I più attenti si saranno accorti che il telefono ascolta i nostri discorsi. Alcuni possono pensare che si tratti di coincidenze, ma non è così.

I nostri smartphone possono sentire ciò che diciamo e usare le informazioni per fini soprattutto commerciali.

In realtà non è l’apparecchio telefonico a rubare i nostri dati ma le applicazioni installate. Come potremmo difenderci da questa violazione della privacy che inconsapevolmente autorizziamo?

Attenzione allo smartphone che ci ruba le informazioni per venderle

Facebook, Instagram, Tik Tok, Youtoube, Whatsapp e le altre app che scarichiamo sul nostro cellulare si nutrono di informazioni.

Uno dei tesori più redditizi dell’epoca che stiamo vivendo è costituito proprio dalle informazioni. Veniamo allettati con applicazioni utili o divertenti, andiamo dietro alle tendenze e alla vanità di pubblicare contenuti nei social senza renderci conto delle conseguenze.

Purtroppo molte app vendono in modo illecito i dati dei propri utenti violando così la nostra privacy e riempiendoci di pubblicità indesiderate nel migliore dei casi.

Le orecchie che ci ascoltano senza essere viste sono i microfoni dei nostri telefoni e dei tablet. Dovremmo imparare che se chiacchieriamo con amici, parenti o conoscenti in prossimità di un device potremmo essere spiati.

Come il telefono ci sente e ci spia

Sappiamo che gli smartphone ed i tablet sono in grado di captare una conversazione. Attraverso il controllo vocale come quello di Alexa o il Google Assistant, il telefono recepisce ciò che viene pronunciato in prossimità del device. Questo sistema viene utilizzato per dare comandi senza utilizzare le mani. Normalmente c’è una frase di accesso a questo servizio che attiva la capacità di ascolto del telefono.

Esistono centinaia di app che utilizzano il riconoscimento vocale, molte delle quali sono utilizzate anche dai bambini. Il New York Times ha addirittura evidenziato che nelle app e nei giochi è nascosto un software in grado di registrare ciò che gli utenti vedono in tv o al cinema.

Dunque è vero che il cellulare ci ascolta e sfrutta le nostre parole per sottoporci pubblicità mirate. La maggior parte delle applicazioni nel momento del download richiedono l’attivazione di microfono e telecamera per poter funzionare. L’inghippo parte proprio da qui.

Proteggere la privacy

Secondo il Garante della Privacy molti utenti non sono a conoscenza di queste spie silenziose e dunque non cercano un rimedio per il furto di informazioni. Meglio però fare attenzione allo smartphone che ci spia.

Occorre procedere manualmente per spegnere la tecnologia indiscreta. Con i device Android dovremo scegliere la voce “privacy” all’interno delle impostazioni. Poi dovremo selezionare “gestisci autorizzazioni” e decidere dal tasto microfono a quali app concederne l’uso. Dagli Apple dovremo selezionare “accessibilità” e “controllo vocale”. Sarebbe opportuno spegnere il microfono anche alle applicazioni integrate come ad esempio Ok Google e Siri. Così potremo finalmente decidere con consapevolezza a chi concedere di ascoltare i nostri discorsi.

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