Attenzione allo sconto in fattura per Superbonus perchè si rischiano sanzioni pesanti

agenzia delle entrate

Il Superbonus permette di effettuare interventi di efficientamento energetico usufruendo del 110% attraverso varie modalità. Infatti, il contribuente può scegliere tra la detrazione fiscale al 110%, lo sconto diretto in fattura o la cessione del credito a terzi. Ma anche sotto i riflettori del Fisco sono previste sanzioni per asseverazione e violazioni di sconto in fattura o cessione del credito. Bisogna fare attenzione allo sconto in fattura per Superbonus perché si rischiano sanzioni pesanti, verifichiamo perché.

Nuove disposizioni

La prima cosa a cui fare attenzione sono le asseverazioni in relazione agli interventi. Più volte l’Agenzia delle Entrate è intervenuta in merito con chiarimenti. L’ultima circolare congiunta tra il Mit-Funzione pubblica ha fornito chiarimenti sulle novità introdotte con il Decreto Legge Semplificazioni (120/2020).

Le novità riguardano il tema della demolizione e ricostruzione. In particolare, chiarisce che sono superati i concetti generici sulla “fedeltà” della costruzione. In questo modo è possibile intervenire con una ricostruzione radicale.

La circolare, precisa che da luglio 2020 nelle zone non vincolate al di fuori dei centri storici, perdono rilievo i concetti che per decenni hanno limitato la ristrutturazione e la nuova costruzione.

Attenzione allo sconto in fattura per superbonus perchè si rischiano sanzioni pesanti

Bisogna fare molta attenzione a non effettuare violazioni. Il Superbonus è sotto la lente dei riflettori del Fisco. La normativa precisa che, sia il fornitore che applica lo sconto in fattura sia il beneficiario, sono solidalmente responsabili di eventuali violazioni.

Lo stesso discorso vale anche per il cessionario del credito d’imposta. In riferimento ai visti di conformità, i professionisti sono responsabili per eventuali errori.

Se l’errore costituisce un reato, la sanzione amministrativa applicabile oscilla da un minimo di 285 euro ad un massimo di 2.582 euro.

Inoltre, per il rilascio di attestazione e asseverazione non corrispondenti o con errori, il professionista rischia una sanzione amministrativa che oscilla da un minimo di  2mila euro ad un massimo di 15mila euro.

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