È un giugno rovente quello che si apprestano a vivere milioni di contribuenti italiani. Al caldo torrido di questi giorni, si aggiunge la sfilza di scadenze fiscali che fanno di giugno uno dei mesi tremendi del 2022.
Oltre all’IVA, l’IRPEF e i versamenti vari dei sostituti d’imposta, ecco l’IMU, l’Imposta Municipale su immobili e terreni. In realtà si tratterà solo del primo round, poiché alla stessa data di dicembre si replicherà per il saldo e l’eventuale conguaglio.
Considerato l’amore sviscerato degli italiani per il mattone, la materia IMU subisce costantemente modifiche nel tempo. In particolare, attenzione all’IMU sulla seconda casa tra moglie e marito perché alcuni escamotage del passato oggi non sono più possibili.
Chi paga e chi non paga l’IMU nel 2022
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Partiamo dicendo anzitutto che l’IMU sulla prima casa non si paga più da alcuni anni. Al riguardo, l’Italia è un dei pochi Paesi europei a non applicare più tasse sulla prima casa.
Tuttavia, come ogni norma di Legge che si rispetti anche in questo caso ci sono delle eccezioni. Il riferimento è alle c.d. case di lusso, ossia quelle rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Queste abitazioni (ville, dimore storiche o di tipo signorile diverse da quelle residenziali) pagano l’IMU anche se si tratta della prima casa.
Un’altra esenzione (per quest’anno) riguarda gli immobili catalogati D/3. Il riferimento è ai fabbricati destinati a teatri, sale e spettacoli cinematografici, che scontano ancora i mancati incassi per il Covid. Per l’esenzione occorre però la coincidenza tra la proprietà degli immobili e la titolarità della gestione delle attività.
È previsto un ricco sconto, invece, per i pensionati residenti all’estero. Al rispetto di alcuni criteri, infatti, il versamento da loro dovuto è pari solo al 37,5%.
Attenzione all’IMU sulla seconda casa tra moglie e marito perché la Legge è cambiata e valgono nuove regole
Sempre in tema di IMU sulla “prima casa”, vediamo una casistica particolare.
Non è un mistero il fatto che in passato i coniugi con due o più appartamenti spostassero residenza e domicilio per opportunità fiscali. Cioè a volte capitava che uno dei due coniugi spostasse il luogo di dimora in un’altra abitazione per farle sembrare entrambe delle prime case.
Questo con riferimento sia a una seconda casa sita nello stesso Comune della prima casa dell’altro coniuge, sia in un Comune differente. In entrambi i casi il risultato era sempre lo stesso. Ossia si otteneva l’esenzione IMU sui rispettivi fabbricati.
Nel tempo il legislatore ha ristretto questi margini di operatività. Con la Legge di Bilancio 2020, infatti, una coppia sposata o unita in matrimonio civile deve eleggere un solo immobile per l’esenzione IMU. Sull’altra abitazione, invece, l’imposta si paga regolarmente.
Questo vale sia nel caso di due immobili siti nello stesso Comune, sia in due Comuni differenti.
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