L’ISTAT ha confermato che il metano è la fonte di alimentazione più diffusa in Italia per riscaldare le case e l’acqua. Entrambi i settori raggiungerebbero una percentuale vicina al 70% ma rispetto al 2013 sarebbe in leggero calo rispetto a energia elettrica e biomassa. Metano, gasolio e GPL continuano comunque a rimanere le fonti preferite per reperibilità e costi anche se la situazione attuale complica i conti delle famiglie.
L’investimento iniziale non sarebbe basso. Le caldaie partono da prezzi base di 600 euro e arrivano a 2 mila euro per potenze fino a 32kW. I modelli sofisticati arriverebbero anche a 5 mila euro.
Quanto consumano e come fanno a riscaldare una casa
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Il consumo di una caldaia a gas standard sarebbe di 24 kW all’ora. Si tratterebbe di una quantità compresa tra 0,20 e 1,25 metri cubi di gas. I consumi dovrebbe essere intorno agli 85 euro al mese e 1000 euro all’anno. Se stiamo spendendo di più ci potrebbero essere anomalie che dovremmo controllare.
Se abbiamo fatto un investimento e abbiamo acquistato un modello sofisticato, per riscaldare 100 metri quadri potrebbero volerci 60 centesimi all’ora. Se i modelli sono vecchi potrebbero farci spendere anche 2 euro all’ora. Accendendo il riscaldamento 6 ore al giorno spenderemo sui 12 euro cioè circa 360 euro al mese.
Quali scelte dovremmo fare
Da Bruxelles arrivano novità, attenzione alle indicazioni UE e alle nuove intenzioni per quanto riguarda il riscaldamento di case e acqua. Il 2029 è stato fissato come anno limite per fare in modo che si interrompa la vendita delle caldaie a gas. La scelta dovrà ricadere sulle pompe di calore che prenderanno il posto delle caldaie come fonte di alimentazione principale per tutte le case.
È possibile già ora organizzarsi in tal senso. Le pompe di calore sono le alternative alle caldaie a gas e grazie ai pannelli solari possiamo ottenere energia per la nostra casa rivendendo quella accumulata in eccesso. Un modo per ammortizzare il costo dell’investimento. L’energia accumulata permette di utilizzare le pompe di calore per riscaldare e raffreddare gli ambienti senza spendere denaro ma guadagnando con la rivendita dell’energia. Le moderne pompe di calore possono essere utilizzate anche per produrre acqua calda sanitaria.
Attenzione alle indicazioni UE e agli investimenti casalinghi
In genere i serbatoi di GPL vengono interrati in uno spazio aperto e si cerca di limitare l’impatto ambientale. La legge prevede sempre una distanza minima tra il serbatoio e le abitazioni. Quando gli utenti sono numerosi, si sceglie la gestione a consumo perché un unico serbatoio dovrebbe rifornire più condomini. La gestione a rifornimento è tipica dei contratti stipulati dagli utenti singoli. I fornitori sono diversi e per ottenere l’offerta migliore è necessario richiedere più preventivi. Il gestore si occuperà di tenere pieno il serbatoio senza che l’utente finale debba intervenire direttamente. Il problema delle alternative alle caldaie a gas è diventato uno dei più spinosi in materia di energia per le abitazioni.