Giusto tra un mese spegnerà la prima candelina l’assegno figli, una misura pro-famiglia fortemente voluta dal legislatore. L’intento è stato quello di sostenere la natalità e i nuclei con figli a carico, riordinando al contempo la materia.
Diversi Bonus sono stati quindi assorbiti dal nuovo sostegno, mentre altri sono ancora disponibili per gli aventi diritto. Si pensi all’assegno mensile di maternità concesso dai Comuni e che si aggiunge all’assegno unico.
Tuttavia, attenzione alle famiglie con figli perché resta un mese per fare la domanda di assegno unico e incassare anche gli arretrati da marzo. Vediamo di capire di cosa stiamo parlando.
A chi è rivolto l’assegno unico e universale
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Dopo i mesi dell’assegno temporaneo (da luglio 2021 a febbraio 2022), dal 1° marzo è entrato a regime l’assegno unico e universale (AUU).
Esso spetta alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico, a partire dal 7° mese di gravidanza. L’AUU spetta anche per i figli maggiorenni, fino al compimento dei 21 anni di età.
Tuttavia la misura in questo caso è subordinata al sussisterei alcune condizioni. Vale a dire che si tratti di uno studente o di un disoccupato iscritto ai CpI. Oppure che svolga il servizio civile o attività di tirocinio o un’attività lavorativa con reddito complessivo inferiore agli 8mila euro.
Infine non sussistono limiti di età per i figli portatori di disabilità.
La condizione economica del nucleo per determinare l’importo
Per l’AUU il requisito reddituale vale solo in parte, considerato che si tratta di una misura “universale”, ossia riconosciuta a tutte le fasce di reddito. In sostanza con l’AUU a variare è l’importo, non il suo riconoscimento.
La condizione economica del nucleo familiare è determinata attraverso un ISEE in corso di validità. All’aumentare dell’Indicatore decresce l’importo dell’assegno e si stabilizza con ISEE superiori alla soglia dei 40mila euro.
Pertanto l’importo dell’AUU varia in base al numero dei figli, l’età, l’eventuale disabilità, l’ISEE ed altri elementi differenti. Ancora, l’importo può variare nel tempo al mutare dei parametri sui quali è calcolato (si pensi all’età dei figli, per esempio).
Ad ogni modo il legislatore ha previsto per esso una quota variabile che risponde ai parametri età, ISEE e disabilità. Poi vi è una quota aggiuntiva a titolo di maggiorazioni, che scattano se e nella misura in cui si verificano alcune fattispecie.
Attenzione perché le famiglie con figli hanno l’ultimo mese a disposizione per fare la domanda all’INPS e non perdere i soldi di 3 mesi di arretrati
L’AUU non concorre alla formazione del reddito complessivo del nucleo richiedente ed è corrisposto dall’Ente di Previdenza. In genere le date di accredito dell’assegno sono tra il 15 e il 20 di ogni mese, ma non esiste data certa e/o fissa per i pagamenti.
Come anticipato, l’AUU è entrato in vigore il 1° marzo prendendo il posto di altri benefici. La particolarità è che chi presenterà la domanda entro il 30 giugno 2022 avrà diritto anche agli arretrati a partire da marzo. Quindi la famiglia X che nei prossimi giorni provvederà a inoltrare il modulo all’INPS, riceverà entro i prossimi 60 giorni:
- i soldi delle 3 mensilità arretrate, ossia marzo, aprile e maggio;
- i soldi dell’assegno del mese di pertinenza, giugno, appunto.
Per le istanze presentate dopo il 30 giugno il beneficio spetterà dal mese successivo a quello di richiesta. Nessuna domanda da fare, infine, per i percettori RdC. L’assegno è riconosciuto d’ufficio dall’INPS, che ricarica le integrazioni direttamente sulla card.
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