Quasi tutti noi abbiamo almeno un amico polemico, critico e talvolta anche un po’ pungente. Si tratta di quella persona che, anziché venirci incontro, spesso contraddice tutto ciò che diciamo. Una persona sempre pronta a puntare il dito e a sottolineare che il nostro comportamento non è esattamente conforme a come dovrebbe essere.
Magari lo fa per sincerità e perché ritiene che tra persone che si vogliono bene sia giusto agire in questo modo. È bene sottolineare, infatti, che l’amico non è colui che asseconda ogni cosa che facciamo, anzi, è colui che ci fa notare quando sbagliamo. Senza, tuttavia, screditarci.
È difficile distinguere tra chi ci critica per il puro piacere di farlo da chi lo fa per il nostro bene. Come possiamo distinguere il confine tra le due situazioni e riconoscere le cosiddette malelingue?
Attenzione alle critiche subdole di chi dice di esserci amico e invece non lo è
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Un’importante critica subdola da imparare a riconoscere ha a che fare con le domande che nascondono un giudizio.
Magari stiamo parlando di una decisione appena presa, possibilmente sofferta o complessa ed ecco che arriva la mazzata. Lo pseudo amico, consapevole degli sforzi che hanno accompagnato la nostra scelta, si fionda con parole che ci feriscono come una lama, seppur apparentemente innocue. “Sei sicuro di aver fatto la scelta giusta, non sarebbe stato meglio fare quest’altra cosa?” è un esempio di ciò che intendiamo.
Cosa c’è di cattivo in questa frase? Niente, in apparenza. In realtà, una simile affermazione riesce a istillare il dubbio e ci fa mettere in discussione la nostra decisione. Quindi, attenzione alle critiche subdole di chi dice di esserci amico e invece non lo è. Vediamo quali reazioni riescono a scatenare nel nostro inconscio, domande di questo genere.
Insicurezza e mancanza di fiducia
Generano sfiducia in noi stessi e insicurezza. Nelle persone altamente sensibili, tutto ciò che suona come un attacco, punge come una spina, soprattutto se detto da chi amiamo. Critiche celate possono anche confonderci, perché tendiamo a negare a noi stessi che un amico possa farci del male. Ed ecco che a quel punto, per non dubitare di lui, finiamo per dubitare di noi e domandarci se in fondo lui non abbia ragione.
D’altra parte, non tutti sono così sensibili ed ecco perché non possiamo generalizzare le reazioni di chi subisce un giudizio. Ciascuno di noi “assorbe” le critiche, velate o palesi, in modo diverso e ciò dipende dal carattere e dalla personalità.
Inoltre, non dobbiamo pensare d’ora in avanti che ogni critica sia malevola. Basta osservare se questo atteggiamento sia costante o circoscritto a casi limitati, per evitare di commettere l’errore opposto e credere cattivo chi non lo è.