Tutti ormai sanno che i cibi di cui ci nutriamo devono essere di buona qualità e non appesantire l’organismo. Ma dobbiamo essere consapevoli che bisogna riservare attenzione all’acqua minerale che può nascondere un elemento cancerogeno.
Si parla ovviamente dell’acqua, che è uno dei prodotti di consumo maggiormente acquistati nel nostro paese. L’acqua in bottiglie non è tutta uguale. Ecco la prima sostanza a cui bisogna fare caso sull’etichetta.
I sali minerali
Se la componente in sali minerali è molto bassa si parla di acqua minimamente mineralizzata. Rientra in questa categoria se l’etichetta indica il cosiddetto residuo fisso a 180° non superiore a 50 mg per litro. In questo caso si parla di acqua leggere adatta anche a preparare le prime pappe ai lattanti in svezzamento.
Le acque oligominerali
Se la quantità di sale aumenta leggermente di parla di acqua oligominerale o leggermente mineralizzata. Il residuo fisso a 180 gradi non deve superare 500 mg/l. È ancora un’acqua che favorisce l’attività diuretica e va bene per chi segue una dieta povera di sali.
Attenzione all’acqua minerale che può nascondere un elemento cancerogeno
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L’attenzione e soprattutto il controllo medico serve quando si passa alle vere e proprie acque minerali.
L’acqua minerale
Si passa a questo gradino successivo se il sale residuo ammonta a 1500 mg/l. In gergo si parla di acque pesanti che possono essere consumate solo sotto controllo medico. Infatti, un eccessivo contenuto di sali può avere un effetto negativo sui reni e sulla pressione del sangue.
Il sodio
I medici consigliano in generale a tutti di scegliere acqua povere di sodio. Di solito un’acqua è adatta alle diete povere di sodio se questo elemento non supera 20 mg/l. Si possono trovare etichette che indicano 200 mg/l. La forbice è molto ampia e non è difficile immaginare gli effetti sulla salute.
I nitrati cancerogeni
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha stabilito che i nitrati possono essere cancerogeni. Queste sostanze sono naturalmente presenti nell’acqua naturale e per questo bisogna scegliere con attenzione le etichette con i valori di nitrati più bassi. Se l’acqua supera i 50 mg/l di nitrati non è ritenuta potabile.