Un pericolo si sta facendo sempre più reale per le tasche degli italiani. L’Italia ne ha sofferto in maniera particolare negli anni ‘80 e negli anni ’90. Con l’ingresso nell’euro questo fenomeno nel nostro Paese si è progressivamente ridotto fino alla crisi del 2008. Con la crisi economica di quell’anno questo pericolo è quasi definitivamente scomparso.
I numeri ci dicono che negli ultimi mesi gli italiani dovrebbero tornare a preoccuparsi delle conseguenze dirette e indirette di questo fenomeno. Ecco perché occorre fare attenzione al rischio incombente per molti di pagare molte più tasse per questo insospettabile motivo. Ovviamente stiamo parlando dell’inflazione. Ecco perché con il rialzo dei prezzi di beni e servizi molti potrebbero pagare più tasse.
L’era post Covid ha lanciato in orbita il costo delle materie prime
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L’inflazione torna a preoccupare come non capitava da oltre un decennio. Tutti ci siamo già accorti del rincaro della benzina alla pompa. Presto tutti ci accorgeremo dell’inflazione andando a pagare le prime bollette invernali. I rincari del costo dell’energia per molti italiani saranno dell’ordine del 30%-40%. Le bollette schizzeranno in alto e per molti sarà una mazzata. Per fortuna c’è la possibilità di mettere in atto dei suggerimenti che possono ridurre la spesa. Ci sono dei piccoli accorgimenti che possono farci risparmiare molto sul costo di gas e luce. I nostri Esperti ne parlano in questo articolo: “Non tutti conoscono questi trucchi per tagliare le bollette e fare fronte ai rincari”.
Purtroppo in pochi possono fare qualcosa contro il ritorno dell’inflazione. Il rialzo dei prezzi di beni e servizi porta ad un generale impoverimento delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti. Infatti l’inflazione genera una riduzione del potere d’acquisto degli stipendi. Ma crea anche un altro fenomeno molto dannoso, che potrebbe portare moltissimi a pagare molte più tasse l’anno prossimo. Questo fenomeno si chiama fiscal drug.
Attenzione al rischio incombente per molti di pagare molte più tasse per questo insospettabile motivo
Il fenomeno del fiscal drag, drenaggio fiscale, è l’aumento della pressione fiscale generalizzata a causa dell’inflazione. Il drenaggio fiscale avviene a causa della rivalutazione dei salari per effetto dell’aumento di costi e servizi. In un sistema fiscale con scaglione di imposta, la rivalutazione nominale del salario fa salire il reddito ad un’aliquota superiore. Questo potrebbe accadere al nostro sistema fiscale fatto di scaglioni fiscali con diverse aliquote d’imposta.
Facciamo un esempio. Immaginiamo un contribuente che lo scorso anno ha avuto un reddito di 27.900 euro lordi. Secondo gli attuali scaglioni fiscali, questo pagherà il 23% sui 15.000 euro e il 27% sulla parte compresa tra 15.000 e 27.900 euro. Supponiamo che l’anno successivo ci sia un’inflazione del 5%. Lo stipendio lordo salirà a 29.295 euro grazie all’adeguamento salariale del 5% per mantenere neutri i danni dell’inflazione. Il contribuente pagherà un’aliquota del 38%, sui 1.295 euro eccedenti i 28.000 euro.
Cosa è accaduto? Che paradossalmente l’adeguamento salariale mantiene invariato il potere d’acquisto dello stipendio, ma può fare pagare più tasse, come nell’esempio.
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