È atteso nelle prossime ore l’approdo in Parlamento della Legge di Bilancio per il 2023. Quella varata dal Governo di centrodestra. Per l’iter di approvazione della manovra finanziaria i tempi sembrano essere davvero strettissimi. Ma l’Esecutivo confida nell’approvazione entro la fine dell’anno.
Detto questo, per la battaglia alla Camera ed al Senato non è pronto solo il Partito Democratico, che è relegato all’opposizione in questa legislatura. Ma anche e soprattutto il Movimento 5 Stelle per quel che riguarda la revisione del reddito di cittadinanza. Con il M5S, tra l’altro, eventualmente pronto pure a scendere in piazza per difendere il sussidio istituito nella primavera del 2019.
Attenzione al rischio di esercizio provvisorio per la Legge di Bilancio 2023 dell’Esecutivo di centrodestra
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Intanto, rispetto ai 32 miliardi di euro iniziali, i saldi della manovra crescono. Dai numeri rivisti, infatti, la manovra potrebbe arrivare a valere ben 37 miliardi di euro. E questo dopo che c’è stato un contestuale aumento degli articoli per la manovra stessa. Con le nuove misure aggiuntive legate ad infrastrutture e ambiente. Ed anche le case con l’esenzione IMU per i proprietari di immobili occupati.
Attenzione al rischio di esercizio provvisorio, quindi. Ma anche agli immancabili ritocchi alla manovra finanziaria che ci saranno con gli emendamenti. Con oltre la metà delle coperture che saranno in deficit.
I 37 miliardi di euro della manovra, infatti, poggiano su un deficit di oltre 21 miliardi di euro, e su 16 miliardi di risorse che, rientranti nella voce relativa alle coperture, sono state reperite dal Governo, che è guidato dalla Premier e leader di FdI Meloni, sia attraverso aumenti di entrate per il Bilancio dello Stato italiano sia attraverso i risparmi e, quindi, le riduzioni di spesa.
Perché i saldi della Legge di Bilancio potrebbero sfiorare i 40 miliardi di euro
I saldi della manovra finanziaria salgono perché, oltre alle misure contro il caro energia, il Governo Meloni ha messo mano alle pensioni. Varando, nello specifico, una mini riforma in vista della riforma strutturale della previdenza pubblica nel 2024. Ma ci sono pure risorse per il Fisco, con ben tre flat tax, per la famiglia e per il lavoro attraverso la riduzione del cuneo fiscale.
Senza dimenticare gli investimenti pubblici, a partire dal rilancio del Ponte sullo Stretto, e la revisione dei Bonus edilizi. A partire dal décalage sul Superbonus che, nel 2023, scenderà dal 110% al 90%. Per poi scendere ulteriormente nel 2024 e nel 2025, rispettivamente, al 70% ed al 65%. Così come già disposto con i provvedimenti del Governo Draghi.